Terremoto di Capodanno, oltre 2.000 segnalazoini dei cittadini. I tecnici analizzano l’evento

02/01/2019 di

Gli esperti stanno studiando con attenzione il terremoto che ha colpito la provincia di L’Aquila, facendosi sentire in molte zone del centro Italia compresa Latina.

Il numero di repliche del terremoto di Capodanno, una decina, è ancora troppo basso, secondo l’Ingv, per capirne in dettaglio le caratteristiche. «Il terremoto si inserisce in un complesso sistema di faglie orientate parallelamente all’Appennino, vecchio di centinaia di migliaia di anni», ha spiegato all’Ansa il sismologo dell’Ingv Alessandro Amato.

«La scossa di 4.2 equivale all’attivazione di una porzione piccola di faglia, di circa 1 chilometro. Questo aspetto – ha aggiunto – unito al numero ridotto di repliche e alla profondità della scossa, di circa 17 chilometri, non ci permette al momento di dire se questa faglia sia la parte più profonda di una faglia più grande, come quella del terremoto della Marsica del 1915, che aveva tagliato presumibilmente l’intero strato sismogenetico, da circa 15 chilometri fino alla superficie», ha sottolineato Amato.

Secondo l’Ingv, altri eventi sismici significativi nelle vicinanze di quello registrato a Capodanno sono avvenuti nel 1922 e 1927, entrambi con una magnitudo di 5.2, e il 28 febbraio 2015, anno in cui fu registrato un evento di magnitudo 4.1 poco a Nord dell’epicentro di quello di Capodanno a Collelongo.

ZONA ESTESA. Per l’Ingv, «la mappa del risentimento sismico, che mostra la distribuzione degli effetti del terremoto sul territorio come ricostruito dai questionari on line dei cittadini, più di 2.000 in totale, indica che la zona interessata è piuttosto ampia: si estende dalle province di Latina e Frosinone, nel Lazio, fino ai territori di Teramo e Chieti, in Abruzzo».