Desirée, resta in piedi l’accusa di omicidio

16/11/2018 di

Nuova svolta nella vicenda della morte di Desiree Mariottini. Come nei giorni scorsi, i colpi di scena arrivano dal tribunale del Riesame che ribadisce l’accusa di omicidio per Mamadou Gara, 27enne senegalese arrestato a Roma.

Due giorni prima, invece, i giudici avevano fatto cadere la stessa fattispecie penale per altri due indagati: Chima Alinno, 46 anni nigeriano e Brian Minthe, 43 anni senegalese. La decisione di oggi, di fatto, aggrava la posizione di «Paco», così come era conosciuto Gara dai frequentatori dello stabile occupato del quartiere San Lorenzo.

I giudici del tribunale della Libertà hanno, invece, annullato nei suoi confronti due aggravanti: quella dei futili motivi nella violenza sessuale e della cessione di sostanza stupefacente da tre o più persone. Al momento, comunque, restano in carcere tutte e cinque le persone arrestate dalla Squadra mobile su disposizione della Procura capitolina. L’attenzione si sposta ora sulle motivazioni che hanno portato i giudici del Riesame ha cristalizzare in modo differente le varie posizioni. Per Alinno e Minthe il reato di violenza sessuale di gruppo è stato riformulato in abuso sessuale aggravato dalla minore età della vittima.

Per tutti resta l’accusa della cessione di sostanze stupefacenti. Stesso reato contestato al pusher italiano Marco Mancini al quale il gip, nell’ambito dell’interrogatorio di convalida, ha però fatto venire meno l’aggravante della cessione a minore. Il Riesame di Roma dovrà, inoltre, esprimersi anche sulla istanza presentata dai difensori di Yusif Salia, il ghanese di 32 catturato il 26 ottobre scorso in una baracca abusiva che si trova nel ghetto di Borgo Mezzanone nel foggiano.

Nei suoi confronti i pm di piazzale Clodio hanno emesso una nuova ordinanza di custodia cautelare nella quale vengono contestati sia l’omicidio che la violenza di gruppo oltre che alla cessione di droga. Parlando con il gip pugliese, l’uomo ha affermato di avere avuto un rapporto sessuale consensuale con Desiree, la sera del 18 ottobre, il giorno prima della morte. Le risposte su chi abbia abusato della giovanissima vittima di Cisterna di Latina potranno, inoltre, arrivare da una serie di accertamenti tecnici irripetibili. Domani la Procura affiderà l’incarico ad un consulente al fine di effettuare analisi sui reperti biologici per individuare, in primo luogo, le tracce di Dna presenti.