A Montello una zanna di elefante antico, la scoperta potrebbe avviare nuovi scavi archeologici
Elefanti e ippopotami a spasso nella pianura pontina migliaia di anni fa. La scoperta di ossa e zanne riconducibili a elefanti antichi è raccontata oggi sul Messaggero. Il merito è di un giovane archeologo di Latina, Marco Mastroleo, che stava effettuando un sopralluogo su alcuni terreni agricoli a borgo Montello, come consulente tecnico, quando si è trovato davanti alcuni frammenti di importanza eccezionale.
«Si tratta – spiega Mastroleo al Messaggero – di ossa di grandi mammiferi, elefanti e ippopotami, vissuti in epoca di Neanderthal. Sono poi tornato nella zona con altri amici e colleghi per una ricognizione di superficie. Abbiamo trovato sul posto 8 frammenti di selce scheggiata e 2 frammenti di osso».
Dopo la scoperta Mastroleo ha segnalato il caso alla Soprintendenza Archeologica chiedendo accertamenti più specifici. Anche perché, dopo un secondo sopralluogo, sono stati recuperati altri frammenti, in tutto 27, tra i quali una parte consistente di una zanna di elefante antico.
«La scoperta potrebbe dimostrare – spiega Mastroleo – una significativa presenza di elefanti e ippopotami tra i Neanderthal. Oltre agli strumenti di pietra, trovati anche in altri siti, qui ci sono anche ossa di grandi mammiferi. Potrebbe dunque trattarsi di una stazione di caccia, il che può offrirci una bella fotografia della vita nel paleolitico».
Mastroleo ha effettuato i primi accertamenti con altre persone esperte: Marco Antonio Loreti (naturalista collaboratore della Fondazione Marcello Zei), gli studiosi dell’Istituto Italiano di Paleontologia Umana Fabio Parenti e Simone Belarmino che hanno visitato l’area, l’archeologa Giulia Santoro e il naturalista Emanuele Pantone.
Ora la Soprintendenza dovrebbe avviare uno studio preliminare per determinare il rischio archeologico del sito e la sua importanza. Intanto però bisogna occuparsi del materiale recuperato che è in possesso di Marco Mastroleo. Lui stesso ha suggerito alla Soprintendenza la custodia nella mostra Homo sapiens e Habitat di San Felice Circeo. Ma nessuna risposta è ancora arrivata dalla Soprintendenza.
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