Ucciso e fatto a pezzi, trovato il cadavere di Armando Capirchio

24/03/2018 di

Continui dissidi. Rancori maturati nel tempo con al centro la contesa di una zona usata da entrambi per il pascolo. Ci sarebbe questo dietro l’omicidio di Armando Capirchio, il pastore di 58 anni scomparso il 23 ottobre scorso nel Frusinate. Il suo cadavere è stato trovato stamani, fatto a pezzi, nascosto in due sacchi di plastica. Erano all’interno di una grotta in una zona impervia vicino Lenola, in provincia di Latina, proprio al confine con Vallecorsa, il paese Ciociaro dove il pastore abitava.

A trovarlo, dopo mesi di ricerche ed indagini, sono stati i carabinieri, con l’ausilio degli speleologi del Soccorso Alpino che hanno perlustrato alcune cavità. Per l’omicidio dell’uomo il 12 dicembre scorso è stato arrestato Michele Cialei, un allevatore di 52 anni, suo compaesano. È con lui, secondo gli investigatori, che gli attriti sono andati avanti nel tempo, fino a sfociare nel delitto. L’allevatore-rivale è stato arrestato con l’accusa di omicidio premeditato e occultamento di cadavere. Ed è ora recluso nel carcere di Frosinone.

I carabinieri, lo scorso dicembre, lo avevano arrestato, in esecuzione dell’ordinanza firmata dal gip di Frosinone, dopo settimane di indagini svolte anche con l’ausilio del Ris di Roma, che ha esaminato tracce di sangue attribuite al pastore scomparso rinvenute lungo un sentiero montano, sulle pietre e su un paio di guanti trovati nella stessa area durante i numerosi sopralluoghi. Il Ris hanno svolto rilievi anche oggi sul luogo del ritrovamento del cadavere. Cialei non ha mai confessato e durante l’interrogatorio di garanzia si è avvalso della facoltà di non rispondere.

Capirchio, secondo le prime ipotesi emerse, potrebbe essere stato ucciso a colpi di fucile: si sarebbe accasciato al suolo dopo aver percorso una ventina di metri. Secondo chi indaga, poi, l’allevatore arrestato non avrebbe agito da solo. L’attenzione è anche sui complici, che potrebbero essere almeno due.

Il suo corpo è stato trovato stamani dopo diverse ore di ricerca condotte da alcune squadre di terra formate da tecnici speleologici e tecnici alpini del Cnsas. Gli uomini del Soccorso Alpino e Speleologico del Lazio sono intervenuti, su richiesta del Comando provinciale dei carabinieri di Frosinone a Lenola (Latina), al confine con Vallecorsa, dove hanno perlustrato alcune cavità. La salma è ora a disposizione dell’autorità giudiziaria.