NO TURBOGAS A PRESIDIO PIANURA: «NON RASSEGNATEVI»

08/01/2008 di
«I volontari no-turbogas della Rete di Aprilia intendono lanciare un messaggio di vicinanza e una voce di solidarietà ai volontari del presidio permanente di Pianura, ormai tristemente noto per la tragedia dei rifiuti.

 
Anche ad Aprilia da quasi dieci mesi uomini e donne liberi, presidiano il
terreno individuato per la costruzione di una grande centrale termoelettrica, di quelle che non servono a nessuno se non a chi le realizza e che fanno guadagnare i soliti noti. Ma fino ad oggi nessun cantiere si è aperto, anche e soprattutto grazie alla nostra lotta». È quanto si legge in una lettera inviata
dalla Rete Cittadini No Turbogas di Aprilia ai cittadini che sono da giorni in presidio a Pianura. «La nostra è una battaglia prima di tutto per la difesa del territorio – prosegue la lettera – e del pianeta da scelte che continuano ad inquinare e nuocere alla nostra salute, così come è una lotta per la difesa
della democrazia che non può tollerare che le comunità locali non abbiano voce in capitolo sulle scelte importanti per il loro futuro. Per questo capiamo, comprendiamo e siamo solidali verso l’impegno di quei cittadini di Pianura che in modo pacifico e non violento stanno opponendo la loro resistenza civile e
democratica a chi vorrebbe continuare a non risolvere la tragedia dei rifiuti. Infatti aprire discariche o costruire inceneritori, smettiamola con la truffa di chiamarli termovalorizzatori, non aiuta a risolvere il problema.
 
Quella che oggi è una tragedia, è divenuta tale per l’incapacità delle amministrazioni ordinarie o commissariali che non hanno fatto il loro dovere e che invece, come la magistratura ha asserito, hanno avuto infiltrazioni e collusioni con la camorra. Il non-ciclo dei rifiuti alimenta un giro milionario a cui imprese, criminalità e politica non vogliono rinunciare. Quei cittadini onesti che oggi vogliono disturbare il manovratore della grande nave del profitto e della illegalità, ovunque si trovino, in qualunque settore, siano i rifiuti, sia l’energia, sia l’acqua o i trasporti, si diano da fare, vengono immediatamente
etichettati, bollati e repressi con la violenza. Pretendere una soluzione giusta, costruita innanzitutto sulla verità, sulla partecipazione delle comunità locali, e sulla giustizia e la legalità è quello che chiediamo ad Aprilia ed è la richiesta di
molti dei movimenti che da Palermo a Torino sono sempre più impegnati in queste vertenze. Per questo ci sentiamo vicini, vicinissimi. Da Aprilia un abbraccio tra chi ha la dignità di non rassegnarsi».