Giornata del Rifugiato, Nancy Brilli in visita a Latina: porte aperte all’atelier Acanthus

12/06/2017 di

L’atelier “Acanthus” apre le porte ai cittadini per raccontare l’esperienza di artigianato sartoriale e la capacità creativa delle donne rifugiate ospiti della struttura. L’appuntamento è per domani, martedì 13 giugno, a partire dalle 10.30 in viale XXI Aprile 53, presso il centro gestito dalla cooperativa Astrolabio nell’ambito del progetto di accoglienza Sprar del Comune di Latina. L’iniziativa rientra tra quelle organizzate in vista della Giornata Mondiale del Rifugiato che si celebrerà il 20 giugno.

Il programma della mattinata prevede una visita al laboratorio, una dimostrazione pratica del lavoro sartoriale da parte delle donne rifugiate e la proiezione di un video. Ospite attesa per l’occasione, Nancy Brilli. L’attrice, testimonial insieme ad altri suoi colleghi del mondo dello spettacolo della campagna di sensibilizzazione dell’Agenzia dell’Onu per i Rifugiati (UNHCR), raccoglierà le testimonianze delle ospiti del centro, protagoniste di un progetto che è diventato un’impresa economicamente sostenibile, socialmente utile e altamente inclusiva.

«In quest’anno di esperienza amministrativa – afferma l’assessore alle Politiche di Welfare Patrizia Ciccarelli – mi sono resa conto che spesso i servizi sociali non sono conosciuti dalla cittadinanza, sono usati poco e male. Per questo una delle parole chiavi da cui siamo ripartiti è apertura che vuol dire innanzitutto far conoscere questi servizi e l’offerta che c’è sul territorio, divulgare le potenzialità di questi servizi e le buone pratiche. Da qui nasce l’idea dell’Open Day. Le porte del laboratorio promosso nell’ambito del progetto Sprar e gestito dall’Astrolabio saranno aperte a tutta la cittadinanza perché gli interessati possano visitare l’atelier, farsi un’idea delle attività che le rifugiate ospiti della struttura svolgono e dei frutti del loro lavoro, conoscere una realtà che rappresenta un’eccellenza, un’occasione di scambio e di crescita per tutti».