Latina, la Cassazione conferma il sequestro dello store Globo sulla Pontina

10/03/2017 di
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Resta sotto sequestro il Globo store di Latina che sorge sulla Pontina, pur non essendo mai stato aperto per una serie di problemi giudiziari. La Corte di Cassazione ha confermato il provvedimento di sequestro dell’area ex Seranflex. I giudici hanno respinto la richiesta del procuratore generale presso la Cassazione che aveva appoggiato la richiesta di dissequestro avanzata dalla difesa e dunque l’annullamento dell’ordinanza emessa dal Riesame con il rinvio degli atti al Tribunale di Latina per un nuovo esame della complicata vicenda.

Nel luglio 2016 il megastore realizzato su un’area di oltre 32mila metri quadrati fu sequestrato dopo una serie di accertamenti da parte del Nucleo investigativo della Forestale che ipotizzavano la lottizzazione abusiva: sul registro degli indagati sono finiti, tra gli altri, l’ex dirigente dell’ufficio tecnico del Comune di Latina e l’ex tecnico convenzionato con il Comune che seguì la pratica di condono, l’amministratore della società Mimosa ex titolare dell’immobile, l’amministratore della società attualmente proprietaria e altri tre tecnici entrati in scena per i lavori successi alla demolizione del vecchio stabile.

Prima dei sigilli il Nipaf della Forestale aveva sequestrato in Comune la documentazione relativa allo store, in particolare le ultime autorizzazioni edilizie rilasciate per il sito commerciale, una variante del 2013 e due Scia datate 2014 e 2015. Lo stabile fu sottoposto a indagini già alcuni anni fa, dall’allora Procuratore Capo Giuseppe Mancini che tentò di far luce sull’abbattimento e sulla sanatoria dell’ex Seranflex una ditta che produceva mobili. Il sito prevedeva un uso all’80% commerciale e al 20% produttivo ma in realtà era quasi totalmente produttivo: un tecnico fu accusato di abuso d’ufficio ma l’inchiesta finì in prescrizione. Successivamente i nuovi proprietari ottennero un permesso per demolire e poi ricostruire sulla base di un progetto legato allo store e dunque all’uso commerciale della struttura. Anche qui però ci sono dei sospetti sul cambio di destinazione d’uso: prevalenza produttiva o commerciale? Su questo punto si concentrano gli accertamenti del Nipaf.

Lo store di Latina, ora sotto sequestro, ha una superficie di 7.330 metri quadrati e doveva commercializzare prodotti nei settori abbigliamento uomo, donna, bambino, calzature, sport, accessori e pelletteria. Nel Lazio altri punti vendita sono aperti ad Aprilia, Cassino, Roma, Viterbo e Rieti.