Donna 31enne di Latina muore dopo un intervento, aperta un’inchiesta a Bergamo

03/01/2017 di

Una donna di 31 anni di Latina, Sara Roncucci, è morta dopo alcune gravi complicazioni arrivate in seguito a un normale intervento di routine. La donna si trovava nella casa di cura “Habilita” di Zigonia di Ciserano (Bergamo), dove stava effettuando la riabilitazione per i gravi danni neurologici subiti dopo un intervento di mini by-pass gastrico. I familiari hanno presentato una denuncia per chiarire eventuali responsabilità.

Si sono rivolti a Studio 3A, una società specializzata nella valutazione delle responsabilità civili e penali, a tutela dei diritti dei cittadini. La Procura di Bergamo ha aperto un procedimento per omicidio colposo.

LA RICOSTRUZIONE DEI FATTI. Secondo la denuncia, al vaglio degli investigatori, “nel caso sono coinvolte più strutture e almeno una ventina di medici. Tutto inizia il 2 settembre quando la giovane, che lascia due figli di 12 e di soli 3 anni, oltre al compagno, ai genitori e ai fratelli, a causa del peso eccessivo si sottopone a un intervento chirurgico di “mini by pass gastrico” all’ospedale “Le Scotte” di Siena. L’operazione sembra perfettamente riuscita: l’8 settembre Sara, che prima godeva di ottima salute, viene dimessa e torna a casa, a Latina.

La notte seguente, tuttavia, la 31enne accusa forti dolori addominali, coliche e vomito, e viene trasportata in ambulanza dal personale del 118 al pronto soccorso dell’ospedale S. Maria Goretti di Latina, da dove però viene subito dimessa dopo brevi accertamenti: le riscontrano un lieve versamento di liquido e la rimandano a casa prescrivendole un antidolorifico. I dolori però persistono  e a quel punto, l’indomani, 10 settembre, il suo compagno la riporta personalmente al pronto soccorso dell’ospedale di Latina, dove la situazione precipita in poco tempo: mentre la sottopongono alla Tac va in arresto cardiaco e i medici devono rianimarla. L’esame evidenzia una grave emorragia addominale, che il chirurgo in servizio addebita alla rottura di una “graffetta”, uno dei punti interni del by pass gastrico praticatole pochi giorni prima, a Siena. La operano d’urgenza per bloccare l’emorragia con peritonite (ha perso molto sangue) e la trasferiscono in Rianimazione, in coma farmacologico. Dopo un mese di incertezza in Terapia Intensiva, durante il quale va incontro ad altre problematiche, tra cui una grave crisi respiratoria, e viene sottoposta anche alla tracheotomia, il 18 ottobre Sara Roncucci viene nuovamente operata per ripristinare la canalizzazione gastrica, le sospendono il coma farmacologico e le inseriscono un sondino per l’alimentazione. I medici la dichiarano presto fuori pericolo, purtroppo però l’arresto cardiaco e le successive vicissitudini cliniche hanno causato nella paziente danni neurologici importanti: apre solo gli occhi.

Dopo un altro mese di degenza nel nosocomio di Latina – secondo la ricostruzione dei familiari – il 7 dicembre viene trasferita presso una clinica specializzata nella riabilitazione neurologica, la Habilita di Ciserano. La diagnosi d’ingresso è delicata: “Disordine della coscienza con stato di veglia non responsiva, doppia emiplegia, disfagia, deficit di controllo del capo e del tronco”, tutte conseguenze dell’encefalopatia anossico/ischemica secondaria all’arresto cardiocircolatorio subito il 10 settembre. Durante il mese di dicembre la donna, pur essendo ancora in stato di incoscienza dal punto di vista neurologico, manifesta buone condizioni di salute generale, ma il 26 dicembre la situazione precipita definitivamente: il giorno di Santo Stefano il fratello nota che la sorella ha problemi di respirazione dovuti a forte catarro, che un’infermiera provvede ad aspirare. Ma poco dopo la mezzanotte, alle 0.40 di lunedì 27 dicembre, i familiari vengono avvisati dalla struttura che Sara ha subito un altro arresto cardiaco e questa volta non ce l’ha fatta”.

LA DENUNCIA. Il compagno e il fratello il giorno stesso si sono recati nella locale stazione dei carabinieri, esponendo i fatti e i tanti, troppi interrogativi. Si chiedono: Perché ha ceduto il punto del mini by pass gastrico praticatole all’ospedale di Siena? Perché al primo accesso al pronto soccorso dell’ospedale di Latina la paziente è stata rimandata a casa così frettolosamente? E perché, poi, i medici non hanno voluto trattenerla più a lungo nella Terapia Subintensiva? Alla casa di cura di Ciserano i sanitari hanno saputo gestire la crisi respiratoria?

Il Pm della Procura di Bergamo, Gianluigi Dettori, ha aperto un fascicolo per omicidio colposo, al momento contro ignoti, e ha già disposto il sequestro di tutte le cartelle cliniche e l’autopsia sulla salma, trasferita nell’obitorio dell’ospedale San Giovanni XXIII di Bergamo: il magistrato ha nominato quale consulente tecnico il dott. Matteo Marchesi, in servizio presso il nosocomio bergamasco, che effettuerà l’esame autoptico l’11 gennaio, dalle 11.