16enne di Aprilia fugge di casa, segregata e stuprata per un mese

03/01/2017 di
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Una 16enne di Aprilia è stata segregata e stuprata per un mese da un ragazzo che aveva conosciuto a Napoli durante la sua fuga da casa. L’altra mattina i carabinieri hanno arrestato, a Santa Maria Capua Vetere, un 23enne del posto accusato di sequestro di persona, lesioni e violenza sessuale.

La 16enne, ad agosto dello scorso anno, era sparita da Aprilia senza lasciare nessun messaggio. Inizialmente si pensò a tensioni familiari e la mamma lanciò l’appello per trovare la figlia, andando anche in tv alla trasmissione Chi l’ha visto?. Ma la ragazza era andata a casa di Vincenzo Cioffi, un 23enne che inizialmente sembrava gentile e premuroso. Ma una volta arrivata nella sua casa di Santa Maria Capua Vetere, la ragazza è stata rinchiusa e stuprata per circa un mese davanti agli occhi della madre del ragazzo, a sua volta picchiata dal figlio.

La ragazza 16enne, secondo l’accusa, è stata picchiata, torturata con le sigarette che l’uomo le spegneva addosso, minacciata con il coltello, costretta a subire violenze sessuali. L’adolescente è riuscita a scappare quando l’uomo si è dimenticato di chiudere la porta con il lucchetto; a quel punto ha denunciato Cioffi. Durante la segregazione, la 16enne di Aprilia si sentì male e fu accompagnata dal suo aguzzino al pronto soccorso dell’ospedale di Santa Maria Capua Vetere per delle coliche renali. La giovane però, tenuta d’occhio da Cioffi, fornì delle false generalità, indicando l’identità di una sua amica maggiorenne di Aprilia. Poi tornò nella sua prigione dove continuò a subire le violenze. Fino alla fuga che avvenne grazie a un momento di distrazione dell’aguzzino.

Cioffi è accusato delle stesse violenze nei confronti di un’altra ragazza, una 20enne rimasta incinta dopo gli stupri.

I carabinieri sono arrivati a Cioffi confrontando delle foto segnaletiche, grazie a un particolare riferito da entrambe le vittime: un tatuaggio sul petto con la scritta “I love You M”. Ieri il giovane non ha risposto alle domande del giudice, mentre le indagini si concentrano su eventuali complici.