Coletta: Il bilancio dei primi 200 giorni e gli obiettivi da raggiungere

29/12/2016 di

Sono trascorsi esattamente sei mesi ed otto giorni da quel 21 giungo, primo giorno dell’era Coletta, spedito a Piazza del Popolo da un consenso plebiscitario che ha fatto eco in tutta la Penisola. Sei mesi di fuoco, andati in scena tra faticose sterzate nelle curve di un nuovo assetto politico e richiami ai fantasmi del passato, ad un “Sistema Latina” che ingabbia la città. Su quest’ultimo aspetto le vicende giudiziarie salite alla cronaca – al netto del brusco rallentamento subito dai filoni dell’inchiesta Olimpia – gli hanno dato ragione.

Ma dopo 200 giorni di governo occorre anche (o soprattutto) tracciare un bilancio sui fatti, sugli atti che l’amministrazione ha messo e che intende mettere in campo per il tanto propagandato cambio di rotta. Un report di fine anno che Damiano Coletta, scortato dalla sua squadra di assessori, ha delineato questa mattina presentandosi in sala Enzo De Pasquale con un pacchetto di slide di renziana memoria.  Forte del colpo messo a segno con i 18 milioni intercettati dal bando nazionale perla riqualificazione delle periferie, una notizia diffusa appena due giorni fa. In realtà questo non è il primo incontro con la stampa per fare il punto sullo stato dell’arte: già dopo 30 giorni il sindaco aveva riunito assessori e giornalisti per lo stesso scopo.

La lente d’ingrandimento si sposta dunque dalle dinamiche politiche in Consiglio e nelle commissioni – dove Lbc si presenta come un blocco granitico, ma con alcuni componenti palesemente in difficoltà nel  fronteggiare un confronto con le opposizioni – ad una pragmatica rendicontazione di quanto fatto fino ad ora e quello che si ha intenzione di fare nei prossimi tre mesi. Che poi, alla fine della fiera, è quello che conta.

Il primo cittadino insiste sul capitolo della legalità, quindi su “regole e regolamenti, unico contratto tra i cittadini e la politica”, dichiara. Un tema ampio, quello delle clientele, che spazia dalle concessioni di impianti sportivi e palestre, passando per contratti troppo spesso sbilanciati a favore del privato, fino alle metodiche interne di gestione della macchina amministrativa. “In passato usi e costumi, ma poche regole”, rincara la dose il leader civico. Tratteggia, infine, un rapporto leggermente più disteso con le opposizioni – “Abbiamo bisogno del loro apporto nel gioco delle parti” – e una crescita politica delle forze in Consiglio e in Giunta: “Eravamo inesperti, ma abbiamo corretto il tiro”.

URBANISTICA. Ad aprire le danze di una corposa conferenza durata quasi due ore è stato Gianfranco Buttarelli, a cui il sindaco ha porto i ringraziamenti per il lavoro svolto – a quattro mani con il delegato allo Sportello Europa Cristina Leggio – sia in relazione al bando per le periferie che ai progetti per la biblioteca Aldo Manuzio e il Palazzo della Cultura. Il focus sul report del titolare dell’Urbanistica e Governo del Territorio si posiziona sull’intensa attività di programmazione che dovrà operare l’ente.  Attività che dovrà basarsi su un quadro conoscitivo, finora poco chiaro: “Le conoscenze di cui abbiamo bisogno – ha denunciato Buttarelli – spesso le apprendiamo da fonti esterne. Il tutto è affidato alla memoria storica dei dirigenti, sottoposti ad una scriteriata rotazione ogni quattro mesi”. Una meccanismo, quello appunto della rotazione, secondo l’assessore diventato “non un mezzo per prevenire la corruzione, ma un fine sterile”.  Assai esemplificativa quanto preoccupante è la metafora che utilizza per raccontare l’attuale situazione in cui versa il Comune in termini di risorse. “È come se noi dovessimo mantenere la disponibilità per i primi 20 km, facciamo da qui ad Aprilia mentre le nostre strade sono lunghe da Latina a Milano.” Risulta dunque fondamentale acquisire un parco progetti altrimenti “i finanziamenti ce li sogniamo così come gli investimenti con il mutuo,  dal momento per richiedere tale forma di prestito alla Cassa Depositi e Prestiti è necessario un tempo che va sei mesi ad un anno e mezzo”.  Diversi sono i punti nell’agenda dell’assessore: l’aggiornamento del Regolamento Contributi di Costruzione, vecchio di sei anni e che produrrà maggiori entrate; l’approvazione del Regolamento del “Maggior valore” sui terreni previsto dallo Sblocca Italia e che dovrebbe far capitalizzare all’ente introiti per la riqualificazione urbana; ma soprattutto la riproposizione dei Piani Particolareggiati annullati, con relativi aggiustamenti ed in accordo con gli Uffici regionali.

TRASPARENZA E SICUREZZA. Un capitolo sicuramente spinoso per l’universo amministrativo latinense. L’assessore al ramo, nonché vicesindaco, Paola Briganti, sulla stessa linea di Coletta e Buttarelli confessa:  “Il problema che più volte nella collegialità della giunta abbiamo dovuto affrontare  riguarda il fatto che spesso non siamo riusciti a capire quali fossero i criteri che avessero indirizzato determinate scelte”. Uno dei prossimi appuntamenti sarà l’integrazione, come da normativa, del piano Anticorruzione insieme al piano Trasparenza. Così come l’intervento sulla questione del Piano di Emergenza della Protezione Civile, approvato a maggio da Barbato, ma non inviato in Regione, quindi non disponibile per la gestione operativa da parte della Prefettura. Sulla sicurezza invece il vicesindaco ammette tutte le difficoltà dettate dalle restrizioni di un bilancio, quello del 2016, approvato prima dell’approdo di Lbc nelle stanze di Piazza del Popolo.

PERSONALE ED AFFARI ISTITUZIONALI.  Uno dei più critici riguardo i lati oscuri dell’apparato amministrativo comunale è l’assessore Antonio Costanzo, il quale sin dall’insediamento denuncia un deficit di personale di 350 unità, un trasversale demansionamento – “150 dipendenti mi hanno chiesto di cambiare ruolo”, rivela il delegato al Personale e al Controllo di Gestione – , l’assenza di un protocollo informatico unificato e di una banca dati comune, e un mancato controllo sulle performance, in particolare per il triennio 2012-2014. “Bisogna rivedere le posizione organizzative – tuona – e affidarle a chi ne ha più competenza”. Assente inoltre un Controllo di Gestione, strumento per comunicare alla cittadinanza cosa sta facendo il Comune e con quali risorse. Strumento mai utilizzato dall’ente, acquistato nel 2013 ma rimasto nei cassetti. L’assessore infine annuncia che per la prima volta in assoluto verrà condotta un’analisi sul benessere organizzativo.

MUSEI E SCUOLE.  Il quadro che si è trovata a fronteggiare  Antonella Di Muro è abbastanza sconfortante. Musei  senza certificati anti-incendio e problemi di agibilità; stessa situazione per alcuni plessi scolastici, i cui fondi per la manutenzione – i famosi 50 mila euro chele opposizioni suggerivano di captare dal fondo di riserva – sono arrivati solamente a novembre. E in tale contesto, il lavoro che dovrà svolgere il suo assessorato sarà davvero ingente. Il titolare di Cultura, Scuola e Sport coglie però l’occasione per annunciare che il CPIA (Centro Provinciale Istruzione per gli Adulti)  dalla scuola A.Volta – plesso in sofferenza – verrà trasferito nell’edificio dell’ex Istituto Sani; c’è un protocollo d’intesa con la Provincia e a breve sarà operativo, così come la mensa presso la scuola di via Gran Sasso. Ma l’assessore – lei che era uno dei pilastri della rassegna culturale Lievito – punta sulla cultura e comunica una nuova stagione di spettacolare al D’Annunzio per il periodo giugno-maggio e la nascita del “Venerdì del Palazzo della Cultura”.

AMBIENTE.  La vera patata bollente è probabilmente in mano a Roberto Lessio, ed è quella dei rifiuti. Una partita che si gioca su più fronti, e quello più scottante in questo momento è quella della nuova società che si occuperà del servizio di igiene urbana dopo la morte societaria di Latina Ambiente prevista a giugno. Una matassa imbrigliata ulteriormente dal decreto Madia e soprattutto dalla successiva bocciatura da parte della Corte Costituzionale della riforma madre, che però ha lasciato in un limbo giuridico il decreto attuativo sulle partecipate. L’assessore all’Ambiente ribadisce l’intenzione di richiedere un parere tecnico ad un costituzionalista per proseguire la strada dell’in house. C’è poi la questione Acqualatina: “Si è recentemente rivelata  – dichiara Lessio – la mostruosità contrattuale che si celava dietro il pegno con la Depfa Bank”. E prosegue: “I soci pubblici in questa società non contano nulla né in assemblea né in consiglio di amministrazione.  Noi abbiamo portato aria fresca all’interno del cda che ha permesso, per la prima volta nella storia della società, di bocciare un piano tariffario. Abbiamo chiesto ed ottenuto la restituzione dei mutui ai Comuni ed impedito ulteriori vessazioni unilaterali nei confronti delle utenze”.  C’è spazio anche per  la vicenda, (riportata alla luce qualche mese fa dopo tre anni dai primi rilevamenti ) del cloruro di vinile nei pozzi adiacenti alla discarica: la Sogin ha chiesto una proroga per la campagna di monitoraggio e con tutta probabilità a giugno si avranno i risultati. Lessio, infine, annuncia che vorrà far rispettare la normativa sugli standard urbanistici del 1992 – e riattualizzata nel 2013 – che prevede di piantare un albero per ogni bambino nato in città, in modo da ridare linfa a quelle aree verdi che in teoria esisterebbero ma che nei fatti non sono né presentabili né fruibili.

SERVIZI SOCIALI. Il bando sui servizi sociali per minori, disabili e anziani approvato qualche mese fa rappresenta il secondo atto per entità economica del Comune di Latina. Una gara  destinataria del parere positivo dell’Anac circa lo spacchettamento in lotti e alla quale hanno risposto sedici imprese.  Il delegato al Welfare Patrizia Ciccarelli ammette tuttavia l’esistenza di diffuse difficoltà di gestione che attanagliano i suoi uffici: “L’assessorato al Welfare è da sempre un territorio di frontiera, in cui l’emergenza ne fa da padrona” . Rivela tuttavia che l’ente ha vinto il progetto Rete Indipendente, in cui la regione Lazio capofila, indirizzato sul programma SIA (Sostegno di Inclusione Attiva) per il reinserimento in un’ottica occupazionale.  Poi c’è il capitolo indecoroso del campo di Al Karama: Ciccarelli sottoscrive la necessità di un programma di scolarizzazione dei bambini Rom e di ridare vita ad un progetto oramai paralizzato.

PROGRAMMAZIONE EUROPEA.  La rendicontazione dello stato dell’arte sul lavoro e sui prospetti riguardanti le Politiche Giovani e lo Sportello Europa è stato affidato al sindaco a causa dell’assenza del titolare dell’assessorato Cristina Leggio.  Oltre ai finanziamenti in arrivo – Teatro, Biblioteca, Periferie – al via la strada della Programmazione Condivisa dei Beni Comuni . Buone nuove anche per l’università: è stato stipulato un protocollo con il CERSITES ed avviato un tavolo di confronto con Laziodisu.

BILANCIO. Giulio Capirci inizia il suo intervento con un ironico “Non ci sono soldi e la finiamo qua”. Una battuta, ma neanche troppo. In questo primo anno, per far fronte alla preoccupante situazione finanziaria dell’ente, si dovrebbe verificare una riduzione dei servizi.  La parola d’ordine è dunque razionalizzare: utenze, collocazioni passive e oneri su mutui non chiusi. Centrale per le casse del Comune è il nodo sulle società partecipate in stato di liquidazione. “Liquidare valorizzando e non svendendo”, precisa l’assessore al Bilancio. Latina Ambiente è stata dichiarata fallita, mentre è ancora incerto il destino della Terme di Fogliano spa e della Logistica Merci. Se per la prima si pensa d una cessione delle quote, per la società nata per gestire la realizzazione dell’intermodale di Latina Scalo – con una situazione debitoria meno grave –  si profila invece l’ipotesi di una variazione di asset per condurre la società “in bonis”. Tocca sempre a Capirci far luce sue due questioni incagliate da tempo. Quella della Metro Leggera, progetto che – ribadisce Capirci – non può essere portato a termine per incongruenze tra le coperture chilometriche (in termini di risorse economiche) offerte realmente dalla Regione e quelle inserite nel piano economico-finanziario; l’intenzione dell’amministrazione è chiudere il progetto al minor costo possibile e non è esclusa – seppur complicata – una sorta di risoluzione consensuale. Poi c’è il rebus della Tassa sul morto: “Un contributo che vorremmo, politicamente, escludere”, dichiara. Ma dal momento che è un’imposta prevista dal piano economico-finanziario della società che gestisce il cimitero– la Ipogeo –, bisognerà trovare una soluzione che possa essere complementare allo schema di convenzione, atto che comunque – annuncia l’assessore – dovrà necessariamente essere rivisto.

TURISMO E COMMERCIO. L’ultimo a prendere parole è stato Felice Costanti, il quale richiama l’attenzione sulla questione regolamenti: sono state poste le basi per quelli riguardanti il commercio su aree pubbliche e i mercati di vendita diretta, ma anche per una concertazione in vista della costituzione della Consulta delle Attività Produttive. Un altro degli obiettivi importanti sarà Progettazione dell’Enoteca Regionale in collaborazione con ARSIAL e Strada dei Vini. Senza dimenticare la messa a regime del servizio SUAP online mai decollato.