LATINA 75, UNA CITTA’ SCHIACCIATA DALL’INDIVIDUALISMO

18/12/2007 di
di MARCO CUSUMANO
 
Latina compie 75 anni. Latina è al 75° posto nella classifica nazionale sulla qualità dell vita. Impossibile non notare la coincidenza. Impossibile non riflettere sul solito dilemma del bicchiere mezzo vuoto o mezzo pieno. Già perché Latina in realtà è salita di sei posizioni rispetto all’anno scorso. Poco? Tanto? Di sicuro è un (piccolo) passo in avanti, ma la strada è lunga, lunghissima.

 
Indicativo il fatto che la città peggiori per la qualità dei servizi. Questo è un dato importante perché le bellezze naturali si ereditano senza meriti mentre i servizi bisogna costruirli giorno dopo giorno, con professionalità e dedizione. Sotto questo aspetto Latina deve crescere ancora molto. I servizi sanitari spesso non sono adeguati alle esigenze dei cittadini, le attività sociali sono in mano ai privati, alle cooperative o alle associazioni di volontariato. Gli eventi sono ancora pochi, troppo "eventi" nel senso di rarità.
 
Ma dare la colpa solo alle istituzioni è troppo comodo, oltre che fastidiosamente retorico. E’ facile guardare sempre all’impercettibile entità superiore (nel senso di impalpabile) delle istituzioni. Una città è fatta anche e soprattutto di cittadini, di persone che possono dare una mano alla crescità del proprio territorio. Latina, sotto questo aspetto, può dare di più.
 
Troppo spesso invece la gente si chiude in un incredibile distacco dal proprio territorio. Un distacco spesso condito con il disprezzo verso qualsiasi tipo di attività che gli altri organizzano. Si percepisce quasi una diffidenza ed un "sentirsi al di sopra di tutto e di tutti". Insomma, c’è ancora troppo individualismo che ferisce questa città. E che ne delinea i limiti più evidenti.