Dose letale di morfina in ospedale, la Procura indaga per omicidio volontario

31/05/2016 di
roberto-antonetti

roberto-antonettiLa procura di Bergamo ha aperto un’inchiesta sulla morte di Roberto Antonetti, 32 anni, commerciante d’auto originario di Terracina che abitava da 11 anni a Osio Sopra (Bergamo), sposato e padre di una bimba di 4 anni. L’ uomo aveva un tumore e il 15 marzo 2016 è deceduto in circostanze da chiarire, come scrivono oggi alcuni quotidiani bergamaschi.

Il 13 marzo l’uomo venne portato all’ospedale di Seriate, in Rianimazione. Il 14 marzo, in mattinata, «personale medico convocava tutti i familiari – si legge nella denuncia firmata dalla moglie – per comunicare le condizioni molto gravi di mio marito. Ci hanno riferito che sarebbe stata garantita una terapia compassionevole, nel senso che senza sofferenza sarebbe stato accompagnato dolcemente dal sonno alla morte».

I familiari accusano una dottoressa, che è ora indagata per omicidio: «Ha proceduto a sedare mio marito con una iniezione di morfina – si legge nella denuncia della moglie – e dopo, senza aver avvisato, spegneva il macchinario per la respirazione forzata». Stando alla moglie, in quella fase il marito sarebbe stato perfettamente cosciente, tanto da sollevarsi con il busto ed esclamare «Non respiro, non respiro!».

«Vista la scena – si legge ancora nella denuncia – abbiamo esortato la dottoressa a riaccendere il respiratore, ma lei ci rispondeva “non vedete che sta morendo?”. Dopo circa 30 secondi mio marito è spirato e la dottoressa gli ha iniettato un’altra sostanza per via endovenosa. Abbiamo chiamato i carabinieri». Un caso da verificare sul quale è stata aperta un’indagine.