Morti sul lavoro, Cna: “Un fondo per i parenti”

Il numero degli incidenti sul lavoro cresce in modo esponenziale. Lunedì pomeriggio al Aprilia, un imprenditore edile di origine egiziana è morto precipitando giù dal terrazzo, mentre svolgeva lavori di ristrutturazione in un’abitazione privata. Da questo tragico incidente, spiega il Presidente della CNA di Latina, Angelo Agnoni, emergono due problematiche molto delicate che la CNA, come associazione di categoria, non può non affrontare in prima persona. “Anche in questo caso – dichiara – si conferma la peculiarità dell’imprenditore artigiano che, al pari del lavoratore dipendente rischia la vita tutti i giorni. Molto spesso l’impresa artigiana è un’impresa familiare, e la scomparsa del titolare può pregiudicarne il futuro. Per questo stiamo pensando come CNA ad un fondo, che possiamo definire di “mutuo soccorso”, allo scopo di salvaguardare l’esistenza dei familiari superstiti, e garantire loro un’esistenza dignitosa. A tal fine la CNA avanza una proposta alle Casse Edili e all’Ente Bilaterale del Lazio per l’Artigianato (EBLART).
Per quanto riguarda l’altro aspetto, continua il Presidente, il compito della CNA è quello di favorire la diffusione di una cultura orientata al rispetto della normativa sulla sicurezza, che viene troppo spesso intesa come produzione di pezzi di carta, e non come procedura per l’effettiva salvaguardia della vita umana.
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