Gramsci Antonio detto Nino, a Latina un omaggio teatrale di Opera Prima

24/02/2016 di
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teatro-saccomanno-gramsci“Gobbo. Alto meno di un metro e cinquanta. Una bara sotto il letto. Appeso a una trave nel tentativo di raddrizzarlo. Denutrito. Sempre al freddo. Il primo cappotto quasi a trent’anni. Dieci anni in carcere. Cinque giorni di libertà prima di morire”.

“Gramsci Antonio detto Nino” è la pièce teatrale firmata da Francesco Niccolini e Fabrizio Saccomanno che racconta frammenti della vita di uno degli uomini più preziosi del Novecento e che sabato 27 febbraio alle ore 21 sarà in scena presso Opera Prima Teatro in via dei Cappuccini 76 a Latina.

Lo spettacolo fa parte di quel filone dei grandi omaggi che quest’anno l’Associazione Culturale Opera Prima ha deciso di inserire nell’ambito della IX rassegna “Emergenze e dintorni della scena” promossa in collaborazione con Atcl, Mibac, Regione Lazio, Circuito Off e Dominio Pubblico e che sta riscuotendo uno straordinario successo di critica e di pubblico.

Interprete di questo racconto sulla “vita assolutamente privata” di Antonio Gramsci, come sottolineano le note di regia, è Fabrizio Saccomanno, attore, regista e pedagogo teatrale.

Il materiale che i due autori hanno raccolto e a cui Saccomanno darà vita sulla scena vuole indagare l’uomo-Gramsci, e solo sullo sfondo tracciare il suo tormentoso rapporto con il PCI e l’Internazionale Socialista, così come le incomprensioni con Togliatti e Stalin. Ad emergere in maniera vivida saranno dunque le sofferenze e la solitudine a cui lo hanno condannato il Fascismo e gli anni di prigionia, lontano dalla moglie Julka e dai figli Delio e Giuliano. Sono state proprio le lettere ai due figli, il primo visto piccolissimo e il secondo addirittura mai conosciuto, a rappresentare il punto di partenza per la scrittura di Niccolini e Saccomanno: lettere tenerissime nelle quali Gramsci non nomina mai né il carcere né le proprie stremate condizioni fisiche e psichiche, dando prova di essere un grande padre e un grande pedagogo. Accanto a queste si snodano le lettere di un figlio devoto a una madre anziana che lo aspetta in Sardegna e non capisce, le lettere di un fratello, di un marito, in un crescendo di umanità ed etica, di onestà spirituale e sofferenza: “un romanzo nel romanzo – si legge nelle note di regia – che apre a pensieri, dubbi, misteri che raccontare in teatro è avventura sorprendente. Attraverso le lettere di Gramsci si delinea la figura di un uomo che non si è mai piegato nonostante le cattive condizioni di salute e la spaventosa situazione del mondo carcerario. Ha provato fino alla fine a prospettare e delineare un modo di affrontare la vita in Europa e nel mondo. Si è posto la questione di come poter migliorare il mondo. Non ha mai smesso di essere guida morale e pedagogica per le generazioni a venire”.

L’influsso della pedagogia di Gramsci diventa materia viva e vibrante nell’interpretazione di Saccomanno che sarà anche protagonista di un workshop sulla narrazione in programma presso Opera Prima Teatro da venerdì 26 a domenica 28 febbraio, dal titolo “Il narratore che è in noi”.

“Cercare il narratore che è in noi – ci sprona Saccomanno –; individuare la nostra singolare ed unica modalità di raccontare, rievocare, ricordare. Non si tratta solo di cercare lo “stile” del nostro linguaggio, la sintassi adoperata, l’articolarsi della trama, quanto piuttosto di approfondire il rapporto emotivo e profondo che instauriamo con la materia narrata”. Il costo del workshop è di 100 euro. È necessario presentarsi con abbigliamento comodo, carta e penna. Gli orari sono i seguenti: venerdì 26 febbraio ore 20,30-23; sabato 27 febbraio ore 10-16; domenica 28 febbraio ore 10-20,30.

Al termine del workshop si terrà una presentazione finale del lavoro in presenza del pubblico. Il costo del biglietto per lo spettacolo “Gramsci Antonio detto Nino” è di 10 euro. Consigliata la prenotazione ai numeri 347.7179808 oppure 347.3863742.