Allarme al Goretti per il batterio che ha colpito l’ex preside Maulucci

15/01/2016 di
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gorettijaDHSAKJDHAllarme sicurezza all’ospedale Goretti di Latina, secondo quanto denuncia  il consigliere regionale di Forza Italia, Giuseppe Simeone:«Non esistono più parole per definire lo stato in cui si trova la sanità nella provincia di Latina. Ultima, ma solo in ordine di tempo, la situazione in cui versa il reparto di urologia dell’ospedale Santa Maria Goretti di Latina. Il reparto è stato accorpato a quello di chirurgia da oltre un anno.

Negli ultimi mesi è stato al centro delle cronache per la diffusione del batterio clostridium che sta mettendo in pericolo la vita di alcuni pazienti (lo stesso batterio ha colpito l’ex preside Giorgio Maulucci).

Un batterio che richiede una profilassi e degli accorgimenti sul piano della prevenzione estremamente accurati ma che sono difficili da attuare a causa della situazione complessiva in cui l’ospedale, il principale nella provincia di Latina, versa da tempo. Basti pensare che, ad oggi, nel reparto di urologia ci sono almeno due nuovi pazienti su cui si stanno effettuando le analisi di rito per il sospetto contagio da clostridium e che, nonostante questo allarme, il personale medico ed infermieristico non ha gli strumenti per potersi tutelare».

«Le misure di prevenzione prevedono, tra gli altri accorgimenti per scongiurare il contagio – aggiunge Simeone – che sia utilizzato dopo ogni visita uno specifico disinfettante di cui il reparto è stato sprovvisto sino a questa mattina. A peggiorare il quadro già difficile il fatto che nel reparto di urologia, che dovrebbe ospitare 12 pazienti, oggi ne sono collocati ben 22 con soli due infermieri per ogni turno. Alcuni pazienti sono stati sistemati su letti che mancano delle attrezzature come l’ossigeno e il campanello per chiamare il personale. Inoltre il sovraffollamento del Pronto soccorso, e la promiscuità dei posti tra pazienti gravi e meno gravi, stipati a volte in reparti diversi da quelli in cui dovrebbero essere ricoverati, si è trasformato in un ponte per la diffusione di germi e batteri. Di fronte a questa situazione il personale medico ed infermieristico è allo stremo. I pazienti sono esasperati. L’assistenza è diventata una vera e propria parabola garantita, sul piano dell’efficienza, solo dalla buona volontà e dalla dedizione degli addetti. Una emergenza che sfocia nell’emergenza e che sta mettendo il Goretti di Latina letteralmente in ginocchio. Una situazione impietosa che continua ad essere ignorata dalla Regione Lazio e dal presidente Zingaretti e su cui stiamo predisponendo una interrogazione urgente per avere risposte chiare. È inaccettabile che il luogo deputato a curare i cittadini sia diventato quello in cui la loro vita, e quella del personale addetto, viene messa a rischio. Servono interventi mirati e seri. Zingaretti non può continuare a sottrarsi alle sue responsabilità limitandosi a collezionare le bocciature, non ultima quella scaturita dal rapporto “Crea Sanità” dell’Università Tor Vergata di Roma, e pubblicati su Il Sole24Ore, che ha misurato le performance dei servizi sanitari regionali collocando il Lazio nella parte bassa della classifica, tra le regioni che arrancano tra mille criticità. Amministrare impone responsabilità e Zingaretti, ancora una volta, non sta né amministrando né assumendosi le responsabilità per un settore come quello sanitario completamente allo sbando».

INFEZIONE PERICOLOSA E COSTOSA. Un argomento quello delle infezioni contratte in ambiente sanitario (HAI Healthcare Acquired Infections), e in particolare quelle da Clostridium difficile (CD), molto delicato e di grande rilevanza, anche economica. Un paziente che contrae un’infezione da CD in ospedale, resterà in media ricoverato da 1 a 3 settimane più degli altri e costerà una media di 14.000 euro in più. Ogni anno si stima che le infezioni da CD in Europa generino una spesa di circa 5 miliardi di euro.