Gambero Rosso, vini nel Lazio di qualità ma con poche eccellenze
Per la prima volta il vino principe dei Castelli romani, un Frascati, è stato premiato dal Gambero Rosso con i “Tre bicchieri”. Il massimo riconoscimento della Guida ai Vini d’Italia 2011, presentata oggi dal direttore responsabile, Daniele Cernilli, e curata da Marco Sabellico, Eleonora Guerini, e Gianni Fabrizio, è andato al Frascati Superiore Epos 2009 di Poggio Le Volpi, che raggiunge sul gradino più alto del podio due conferme: il Grechetto Poggio della Casa 2009 di Sergio Mottura (vino bianco), e il Montiano 2008 della Falesco (vino rosso). Per l’etichetta castellana, hanno sottolineato i curatori, «è un risultato meritato che interrompe un digiuno ormai ingiustificabile per la zona più famosa di una regione la cui produzione ‘bianchistà rappresenta il 70% del totale».
Tuttavia, osservano, il Lazio «più che cercare l’alta qualità sembra fermo sulla produzione di vini senza difetti». Nella geografia del vigneto Lazio, secondo il Gambero Rosso, il viterbese «si conferma in ascesa grazie alla riscoperta dei vitigni di territorio: il Grechetto, come quello di Mottura che è a conduzione biologica, e l’Aleatico.
Il frusinate vive la rinascita della docg del Cesanese del Piglio tra orgoglio e voglia di migliorare, mentre Latina si conferma di notevole solidità e qualità. È in salute la sola, ad oggi, azienda produttrice reatina. E tiene banco la campagna romana dove il premio conferito al Frascati di Felice Mergè, di Monte Porzio Catone, è un segno positivo. Il Montiano infine conferma la bontà dell’intuizione dei fratelli Cotarella nell’utilizzo del Merlot». I vini premiati saranno in degustazione oggi pomeriggio alla “Città del gusto”.
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