VIDEO Un documentario sulla storia del campo profughi di Latina. Venerdì 11 la presentazione del progetto
All’indomani della caduta del muro di Berlino nel 1989, il campo profughi di Latina è stato chiuso. Per circa quarant’anni ha accolto circa 80.000 persone che scappavano dai paesi dell’Est europeo, restavano in questo “villaggio anomalo” dentro la città per alcuni mesi, prima di ripartire verso l’Australia, il Canada e gli Stati Uniti. Un fiume umano di donne, bambini e uomini che arrivavano senza niente nel campo di accoglienza allestito in una ex caserma, gestito del Ministero dell’Interno. Quasi tutti arrivavano senza nulla, dopo viaggi rischiosi, con gli occhi pieni di fatica e di speranza.
Questa storia avvincente dove si intrecciano questioni geopolitiche, sociali e umanitarie sta diventando un documentario, curato da Emanuela Gasbarroni – giornalista e documentarista – che nella sua ricerca ha rintracciato molte persone che sono passate dal campo, ha raccolto le loro storie e le ha messe in comunicazione tra loro.
E’ un film sulla ricerca della libertà, sulla migrazione, l’esilio. E sullo sfondo la grande storia: l’invasione dell’Ungheria, la guerra fredda, l’elezione di Papa Wojtyla, la caduta del muro. Nel ricostruire la storia del campo profughi, anche la storia personale di accoglienza della regista di tre cubani e di una coppia di ventenni cecoslovacchi che sono rimasti in contatto per decenni.
Arrivavano da varie nazionalità e strati sociali operai, artisti, ladri, ingegneri, prostitute, intellettuali, famiglie ed ex carcerati e la città spesso percepiva il campo con paura, non essendo facilitata in alcun modo dalle istituzioni ad entrare in contatto con chi vi arrivava. Le relazioni tra i latinensi e i rifugiati erano sempre spontanee e personali.
Dove sono queste persone? Cosa ricordano del campo? Cosa è diventata la loro vita? L’autrice ha cominciato a ricercare.
Ci sono le storie di Alex Konic che scappò nel 1982 dalla Romania e andò negli Stati Uniti, dove oggi lavora al Dipartimento di Stato americano, di Aurelia Klimkiewicz, che scappò dalla Polonia nel 1980 e oggi insegna alla Toronto University – peraltro segue un corso di studi sulle migrazioni, e di Mihai Babeanu, che scappò nel 1974 dalla Romania è oggi è un ingegnere in pensione a Parigi e che ha dedicato un capitolo di un suo libro a questa esperienza. Ci sono poi le testimonianze di chi vi ha lavorato e di coloro che sono entrati in contatto con il campo, dove la situazione non era facile per la presenza di tante persone di diversa nazionalità ed estrazione.
C’è poi la copiosa documentazione dell’attività del campo che è custodita all’Archivio di Stato di Latina, dove nei faldoni è possibile trovare precisi resoconti su arrivi e partenze, sull’ordine pubblico, la mensa, la sanità, l’istruzione, ma anche cartoline, lettere, qualche foto. (nonché documenti di Andrey Tarkosky), e sullo sfondo molte altre testimonianze, poliziotti, giornalisti, politici…
Vi sarà anche un’attualizzazione delle tematica con riflessioni su quei paesi che un tempo ergevano muri per non far uscire le persone e ora li ergono per non farli entrare.
PRESENTAZIONE A LATINA. Venerdì 11 dicembre alle ore 17 presso la Facoltà di Economia dell’Università La Sapienza a Latina, che si trova proprio dove c’era il campo profughi, si svolgerà un evento per riparlare di questa importante pagina del recente passato di Latina. A partire dalle 17 sarà un vortice di emozioni, ricordi, testimonianze, lettere foto, filmati e tutta la cittadinanza è invitata a partecipare. Oltre alla presentazione di un promo del documentario in produzione, saranno presenti due “ospiti” del campo e protagonisti del film Mihai Babeanu e Aurelia Klimkievicz che torneranno appositamente e racconteranno la loro esperienza.
Ci saranno poi le testimonianze di coloro che lavoravano al campo, nonché dei cittadini di Latina che hanno avuto relazioni di amicizia o di lavoro con i profughi. Ci sarà un reading con Clemente Pernarella e Melania Maccaferrri con testi tratti dalla copiosa documentazione che ben spiega il funzionamento di questa “cittadella” di settecento persone e le splendide foto scattate durante la quotidianità del campo dagli anni settanta e custodite negli archivi. Durante l’evento verranno effettuate anche le riprese per il documentario, quindi tutti coloro che hanno storie, documenti testimonianze foto sono pregati di intervenire.
IL PROGRAMMA. Presentazione Documentario “Da Est a Ovest – Campo profughi di Latina” – VENERDI’ 11 DICEMBRE UNIVERSITA’ LA SAPIENZA FACOLTA’ DI ECONOMIA – LATINA
Dalle ore 17:
- Bernardino Quattrociocchi – Università La Sapienza, Facoltà di Economia, Presidente Consiglio area didattica. Ruolo dell’Università nella valorizzazione del sito che un tempo ospitava il Campo profughi
- Aurelia Klimkievicz e Mihai Babeanu – Testimonianze di due rifugiati che sono stati ospitati nel campo: perché la fuga, cosa è l’esilio, cosa ricordano del Campo di Latina e di quel passaggio da est a ovest, cosa sono diventate le loro vite
- Clemente Pernarella, Melania Maccaferri – Reading di testi, tratti dalla copiosa documentazione istituzionale presente all’Archivio di Stato riguardo il funzionamento dei vari settori del Campo, i flussi delle persone provenienti dai vari paesi, gli accadimenti e la vita nel campo e dai libri “Une vie, un dossier” di Mihai Babeanu e “333 days, personal memories from a refugee camp” di Jacek. Proiezione di fotografie del campo durante le letture.
- Emilio Drudi, giornalista Agenzia Habeshia, Comitato “Nuovi desaparecidos” – Migranti di ieri e di oggi
- Vincenzo, Antonella, Emilio, Roberto, Claudia e molti altri… Testimonianze di cittadini di Latina che hanno avuto esperienze di conoscenza, legame o accoglienza e persone che vi hanno lavorato.
- Emanuela Gasbarroni – Racconto di un’avventura filmica. Presentazione del progetto del documentario, “Da est a ovest, campo profughi di Latina” con proiezione di alcune clip del film.
L’APPELLO PER TROVARE ALTRO MATERIALE. L’autrice rivolge anche un appello a quanti avessero filmati in pellicola o vhs o con qualsiasi altro supporto filmato anche in modo amatoriale che riguarda il campo profughi, quindi girati all’interno ma anche fuori dal campo, in prossimità o nel quartiere intorno al campo. Si può scrivere in privato a emagasby@hotmail.it
La Robert F. Kennedy Human Rights Europe ha dato il patrocinio, l’Alto Commissariato per i rifugiati delle Nazioni Unite che operava al campo e segue dall’inizio il progetto ha già una lettera di interesse ed è pronto a concedere il patrocinio una volta che il film è ultimato.
Il progetto è stato selezionato tra centinaia di film agli Ids Italian documentary screenings il più importante mercato di documentari che abbiamo in Italia ed è rientrato nei soli cinque progetti ammessi alla presentazione ai broadcast e produttori internazionali che hanno manifestato grande interesse. Trattativa avviata con la Rai, Aljazera Balkans, Televisione Croata, Dev tv e Copeam (Televisioni del mediterraneo) hanno scritto lettere di interesse di acquisto, contatti in corso ci sono con la televisione canadese, serba, statunitense e russa. C’è anche il progetto di fare un libro e un sito web, dove i rifugiati possano caricare documenti, foto, ricerche e soprattutto ritrovarsi. Già è attiva una pagina facebook con le persone che sono state ritrovate.
LA STORIA DEL CAMPO PROFUGHI. Il “Centro Assistenza Profughi Stranieri di Latina” fu istituito nel 1957 con fondi messi a disposizione dal Governo italiano, da quello degli Stati Uniti, dall’High Commissioner for Refugees e dalla I.C.E.M. Fu inizialmente gestito dall’Amministrazione Aiuti Internazionale, organismo che nel 1963 fu trasferito al ministero dell’Interno, per poi essere soppresso con d.p.r. 617/1977. La gestione del campo fino alla sua soppressione, nel 1988, fu di competenza della Prefettura di Latina.
L’AUTRICE. Emanuela Gasbarroni è giornalista professionista con anni di radio, giornali (9 anni collaborazione con La Repubblica) e uffici stampa nazionali e internazionali. Negli ultimi tredici anni si è focalizzata sulla produzione regia di documentari, in particolare nei paesi arabi del Mediterraneo, realizzandone una quindicina, su tematiche di sviluppo, diritti umani e ambiente, andati in onda su Rai, BBC World, Rai, canali arabi, indonesiani e albanesi.
GALLERIA FOTOGRAFICA
Latina24ore.it è media partner del progetto.
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