Droga, fiori e cioccolata. L’inchiesta sulla ‘ndrangheta travolge Latina

28/09/2015 di
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sequestro-cioccolato-lindtOra anche i fiori olandesi e il riciclaggio di cioccolata. La ‘ndrangheta colonizza tutti i settori, fiuta gli affari, e magari li anticipa. E, tra i business più “tradizionali”, al traffico di cocaina affianca quello della marijuana, e ne è divenuto punto di riferimento sul mercato.

L’inchiesta congiunta della procura di Reggio Calabria e di quella di Roma ha dato un colpo alla elite dei clan calabresi, le famiglie Commisso di Siderno, che ha ramificazioni anche in Canada, e Coluccio-Aquino di Marina di Gioiosa Ionica, col fermo di maggiorenti e prestanome. E ha aggiunto elementi di conoscenza.

«Un’inchiesta da serie A, una delle tre più importanti della procura di Reggio da dieci anni, per i nomi coinvolti», ha detto il procuratore aggiunto Nicola Gratteri. Sono 54 i provvedimenti di fermo disposti nell’indagine coordinata dalla Procura nazionale antimafia, cui ha collaborato anche l’autorità giudiziaria olandese. I fermi sono stati eseguiti con un blitz dei carabinieri del Ros, della Polizia dello Sco e della Squadra mobile di Reggio Calabria: 35 quelli emessi dalla procura di Reggio Calabria, 21 dalla procura di Roma, concentrati in particolare a Latina. È qui che i Crupi, imparentati con i Commisso, gestivano gli affari sul mercato olandese dei fiori: «Una delle figure di spicco dell’inchiesta, Vincenzo Crupi – ha spiegato il procuratore capo di Reggio, Federico Cafiero de Raho – è titolare di società di import-export di fiori anche in Olanda, nelle quali investiva il denaro da riciclare». «Sulla tratta Latina-Amsterdam – ha aggiunto Gratteri – nei camion sui quali venivano trasformati i fiori viaggiavano anche droga e denaro contante».

Ma le mani dei clan sui tulipani olandesi non stupiscono gli inquirenti. «La ‘ndrangheta ha grande flessibilità nell’adattarsi a ciò che il mercato offre – ha spiegato l’aggiunto di Roma Michele Prestipino – e anche la capacità di agire in previsione sui segmenti che a un certo punto “tireranno”». E il procuratore nazionale antimafia Franco Roberti, a tale proposito, cita un precedente, in ambito di camorra stavolta, che «operava stabilmente con Ferdinando Cesarano, oggi all’ergastolo, fin dai primi anni ’90 sul mercato dei fiori di Amsterdam».

Gli affari dei Coluccio si concentrano su un settore più tradizionalmente battuto, ma con un elemento di novità: come ha spiegato Cafiero de Raho, «la famiglia è diventata riferimento della mafia per il traffico di marijuana». Significa che la ‘ndrangheta sta diversificando gli affari, rispetto al traffico di cocaina, cui notoriamente è dedita.

Oltre all’associazione mafiosa, al traffico di stupefacenti e alle intestazioni fittizie di società, tra i reati contestati dalle due procure c’è anche il riciclaggio di 250 tonnellate di cioccolata Lindt sottratta all’azienda, per un valore di 7,5 milioni, parte della quale è stata sequestrata dai carabinieri a Latina.