LEGAMBIENTE: «VERIFICARE NECESSITÀ TERZO SCALO LAZIO»

31/10/2007 di
«Sul sistema aeroportuale del Lazio bisogna fare chiarezza, verificando se il terzo scalo sia necessario, ovunque sia collocato, e nel caso valutando prima
della scelta della localizzazione sia gli impatti ambientali, acustico ed atmosferico, che le infrastrutture di collegamento ferroviario». Lo ha dichiarato, riferisce una nota, Lorenzo Parlati, presidente Legambiente Lazio, intervenendo al convegno sul tema organizzato oggi dalla Provincia di Frosinone e dall’associazione Demetra.

 
«Su Fiumicino i cittadini hanno gia pagato un prezzo ambientale alto – continua – e rischiano ancora per la crescita in atto, come dimostra l’ordinanza per il taglio dei 700 pini della riserva di Coccia di Morto, per ora non ancora attuata, o i progetti per una nuova pista. Serve un quadro complessivo, allora, nella pianificazione aeroportuale nazionale e regionale. Nel caso si decida poi di realizzare un nuovo scalo, gli aspetti squisitamente tecnici e ambientali devono guidare la scelta, facendo fare un passo indietro ai pure legittimi orgogli locali.
Come Legambiente nelle prossime settimane presenteremo una nostra analisi su questi temi provando anche a misurare preliminarmente l’impatto acustico nei siti proposti, grazie ad un software elaborato dal Dipartimento di Scienze di Ingegneria Civile dall’Università di Roma3. Certamente, dalle prime verifiche su Frosinone ci sono dei problemi, siamo preoccupati per l’orientamento della pista verso la Valle del Sacco, ancora oggi in emergenza ambientale, cosi come per l’inquinamento atmosferico in città gia fuori legge per le polveri sottili.
Allo stesso tempo preoccupano per Viterbo i collegamenti ferroviari e da Latina l’impatto sul sistema agricolo.
 
Per questo è necessario valutare prima, per evitare un nuovo caso Ciampino, per scegliere cosa vogliamo fare del territorio della nostra regione, per rispettare e tutelare le comunità locali. Una volta deciso come procedere ad un Tavolo regionale e nazionale, bisognerà poi rivalutare la capacità tecnica di Roma Ciampino, per ridurre definitivamente il numero di voli, classificando i diversi scali e approvando finalmente il decreto di regolazione del sistema aeroportuale romano, spartendo quindi il traffico tra gli scali e dando cosi regole certe al sistema. Tutto ciò va fatto con rapidità, non c’è tempo da perdere vista la sofferenza degli abitanti di Roma Ciampino e Marino».