FONDI, L’ISOLA DEI CIURLI SI PUO’ DEMOLIRE

11/05/2007 di
di MARCO CUSUMANO *

Ora l’isola dei Ciurli si può demolire. L’ecomostro costruito alla fine degli anni ’60 è stato definitivamente confiscato e passerà nelle mani del Comune di Fondi che difficilmente potrà trovare altra soluzione rispetto alla demolizione.

Il simbolo dell’illegalità e dell’abusivismo, tristemente famoso a livello nazionale, è stato confiscato definitivamente grazie alla sentenza della Corte di Cassazione (terza sezione) che, dopo l’udienza del 26 aprile scorso, ha rigettato il ricorso del proprietario della lottizzazione.
 
Ora l’ecomostro è nelle mani del Comune che, in teoria, potrebbe recuperarlo per un utilizzo sociale. Ipotesi assolutamente improbabile visto che ormai, dopo 37 anni, il cemento armato degli sceletri è rovinato e andrebbe sottoposto ad una costosissima manutenzione. Inoltre quegli sceletri possono difficilmente essere impiegati se non come residenze. Senza contare che sono in molti ad invocare la demolizione di un orrendo simbolo dell’abusivismo e dello scempio ambientale.
 
La vicenda iniziò nel 1968, quando la cooperativa “Isola dei Ciurli” ottenne dal Comune di Fondi il permesso a costruire 60 ville su una area di 21 ettari. All’epoca del rilascio dei permessi il Comune di Fondi non aveva un Prg. Già nel 1971, il commissario straordinario Barbato, annullò le concessioni e, nel 1974, furono annullati per illegittimità i permessi a costruire per le prime 21 ville già rilasciati, dopo aver verificato che l’intervento edilizio assumeva tutte le caratteristiche della lottizzazione a scopo edilizio e quindi aveva bisogno di un piano particolareggiato.
 
Intanto era stato approvato, nel 1973, un Prg che imponeva una serie di norme di salvaguardia. Oltre all’annullamento delle concessioni, il provvedimento del commissario dispose anche la demolizione di tutte le opere realizzate.
 
Ma poi, dopo il commissariamento, si insediò la nuova amministrazione comunale e la cooperativa Isola dei Ciurli ottenne il ripristino delle concessioni edilizie annullate. Contemporaneamente il caso della lottizzazione si ramificò in una serie di complesse battaglie legali terminate con alcune condanne. Dopo anni di silenzio, durante i quali l’intera vicenda sembra ormai dimenticata, la coop venne liquidata perché in stato di insolvenza, con obbligo di «vendita dei terreni e dei rustici insistenti».
 
Il nuovo acquirente è il titolare della società “ICIM”, il commerciante Mario Monacelli. Quasi contemporaneamente, il 20 marzo 1978, la Regione Lazio approva il nuovo Prg del Comune di Fondi che sembra voler “congelare l’esistente” salvando così i 21 scheletri. Tra condoni, varianti, e battaglie legali la vicenda arriva ai giorni nostri, fino al luglio 2004 quando il Tribunale di Latina condanna Monacelli e, soprattutto, dispone la confisca dei terreni per lottizzazione abusiva.
 
Oggi quella sentenza è diventata definitiva. Da oggi abbattere l’ecomostro è concretamente possibile: vedremo cosa farà il Comune. (* Il Messaggero, 11-05-2007)