Omicidio di Aprilia, condanna ridotta a 24 anni

15/01/2015 di
toga_faldoni_tribunale_generica_76fgf31

toga_avvocato_giudice_374678r34deVentiquattro anni di reclusione: è la condanna inflitta a Gazmir Hoxha, il 42enne albanese sotto processo perché accusato di avere ucciso, il 20 giugno 2011, davanti a un bar di Campoverde, nel comune di Aprilia, il romeno Ilir Lula.

La sentenza è stata emessa dalla I Corte d’assise d’appello di Roma, davanti alla quale l’uomo era arrivato appellando la condanna all’ergastolo che gli era stata inflitta nel novembre 2013 dalla Corte d’assise di Latina. In appello, i giudici hanno invece confermato l’assoluzione di un secondo imputato, Xhezmi Hykaj, anch’egli albanese.

Era il 20 giugno 2011 quando in un bar-tavola calda fu trovato il cadavere di un uomo, successivamente identificato nell’albanese Lula (già noto alle forze dell’ordine per reati di sfruttamento della prostituzione); era stato colpito sette volte con una pistola calibro 7,65.

Secondo l’accusa, l’omicidio sarebbe nato come risposta all’uccisione del fratello di Hoxha ad opera di un gruppo di albanesi dediti allo spaccio di droga e allo sfruttamento della prostituzione. Per gli investigatori, Hoxha sarebbe venuto appositamente dall’Albania in Italia per apprendere chi era stato l’esecutore del delitto, e poi organizzare la “risposta”.

All’esito di una vasta e complessa istruttoria dibattimentale, la Corte d’assise di Latina ritenne pienamente provata la responsabilità penale di Hoxha e lo condannò all’ergastolo; non quella di Hykaj, per il quale sentenziò l’assoluzione «per non aver commesso il fatto» ritenendo la sua una «connivenza non punibile».

Oggi, la sentenza di appello, con i giudici della I Corte d’assise d’appello di Roma che hanno confermato l’assoluzione di Xhezmi Hykaj, riducendo a 24 anni la condanna nei confronti di Gazmir Hoxha nei confronti del quale hanno escluso l’aggravante della premeditazione.