BLOG – So’ de Latina. Esprimi un desiderio

Immagina. Stai a casa davanti alla tv, devi andare in bagno.
Arrivi in bagno, ti siedi sul water. Alzi lo sguardo e davanti a te c’è il Genio della lampada.
No, non è il Mastro Lindo disegnato sul detergente vicino alla doccia.
È proprio lui, il Genio della lampada. Non è uscito dalla lampada, ma dal rubinetto del bidet.
È pulito, profumato, ti guarda sorridente. So che sei in bagno e forse non ti sembrerà un buon momento per incontrare qualcuno, ma il Genio arriva letteralmente nel momento del bisogno.
Ti dice che hai un desiderio da esprimere.
Qual è il tuo sogno?
Io ci penserei un po’ e direi:
“La pace nel mondo”.
“Mi dispiace mia cara, la pace nel mondo me l’hanno già chiesta un sacco di persone, almeno tutte le neoelette Miss Italia dal 1989 al 2011, ma come avrai notato non è realizzabile.”
“Mmm… ok, ho un altro desiderio. Caro Genio…”
“Ora che siamo più in confidenza chiamami pure con il mio nome, Eugenio”
“D’accordo. Eugenio desidero che tutte le malattie spariscano! Sai, sono ipocondriaca.”
“Ma mia cara, non posso far sparire le malattie, il sistema sanitario in paesi come l’America crollerebbe e arrecherei un grave danno per l’economia. Per non parlare delle industrie farmaceutiche. E tutti quei poveri medici neolaureati? Te che hai fatto Lettere sai com’è essere disoccupati…”.
“Non mi interessa dell’economia! E nemmeno dei dottori disoccupati! Studiassero Giurisprudenza allora! Esigo che tu elimini tutte le malattie!”
“Ragazzina impertinente, non sai proprio cosa significa mettersi nei panni degli altri! Per questo verrai punita. Esaudirò il tuo desiderio, ma lascerò un’unica malattia, da cui sarai infettata: la cirrosi empatica!”
“Bene, tanto da nipote di veneti cresciuti a grappa e vino mi sarebbe venuta comunque”
“Empatica, e-m-p-a-t-i-c-a!”
“Bla bla bla bla, b-l-a, b-l-a, b-l-a”
“Grrrrr… impertinente.”
Ecco, ho fatto scappare Eugenio. Secondo me era un fake.
Finisco le mie cose in bagno, torno alla tv. C’è Antonella Clerici, si è appena rotta l’unghia dell’indice destro impastando le tagliatelle. Sento un fastidio all’indice destro. Eppure non sto impastando le tagliatelle. La mia unghia sta bene, ma guardando la povera Clerici provo lo stesso disagio. Se potessi le porterei una limetta per risolvere il problema. Invece lei continua il programma come se nulla fosse. Poverina, come deve sentirsi in difficoltà! Meglio cambiare canale. Su La7 c’è Enrico Mentana che a forza di fare maratone ha il singhiozzo. Non ci posso credere, ce l’ho anche io! O meglio, non ce l’ho ma è come se lo avessi. Nel frattempo non riesco a smettere di pensare all’unghia della Clerici.
Per fortuna squilla il telefono, è Denise. Il tono di voce è preoccupato.
“Vale, sto al Pronto Soccorso, mi hanno appena visitato…
“Che succede?”
“Ho la cirrosi empatica.”
“Ma… cosa?”
“Sì. Sapevo che prima o poi l’avrei beccata. D’altronde è l’unica malattia che esiste! Ho iniziato piangendo dopo aver rubato il lecca lecca ad un bambino, poi sono peggiorata fino ad arrivare a momenti di incontrollata euforia al matrimonio della mia migliore amica. Sai, suo marito non mi è mai stato simpatico…ma quel giorno li vedevo così bene insieme e ora capisco perché si sono sposati. Sono felice per loro.”
“No, te non puoi essere felice per loro! Lui era il tuo ex!”
“Si amano. Viva l’amore. Scusa ma devo andare a prendere la medicina.”
Riattacco. Spero che Denise guarisca presto e torni ad insultare il suo ex dicendo che l’amore non esiste.
Però, pensandoci bene, come biasimarla? Se lei prova questo sentimento di bontà è perché ci ha riflettuto e ha capito che è il perdono è la via verso la felicità.
Mi sento felice anche io.
Torno a guardare Mentana che intanto non ha più il singhiozzo. Che sollievo! Anche lui ora sembra più felice.
Adesso che siamo tutti contenti è il momento di fare una buona azione perché i buoni sentimenti vanno messi in pratica. Chiedo alla mia vicina di casa se posso lavarle la macchina. Lei acconsente e corro a casa sua.
Squilla il telefono, ancora Denise.
“Vale sto bene, la medicina sta facendo effetto. Che fai?”
“Sto lavando l’automobile della vicina di casa!”
“Ma quella che sposta i mobili tutte le notti svegliandoti? Sei matta?”
“Denise, il perdono è la via verso la felicità.”
“Vale, penso che anche te abbia contratto la cirrosi empatica. Vai al Pronto Soccorso, subito! Rischi di morire, morire sopraffatta dalle emozioni!”
“Emozioni belle o brutte?”
“Che differenza fa se il risultato è lo stesso?”
Sono troppo felice per andare al Pronto Soccorso, ma Denise passa a prendermi e mi carica in macchina. La guardo e inizio a ridere. Com’è stata premurosa! Mi vuole davvero bene. L’abbraccio. Lei contraccambia e ride.
“Vale, dal tuo abbraccio sento che mi vuoi bene. Sono felice. Andiamo a mangiare un gelato?”
E così siamo andate a mangiare un gelato al gusto puffo, continuando a ridere fino a morire dalle risate.
Apro gli occhi di soprassalto. Non sono morta. Sono a casa davanti alla tv e devo andare in bagno. Arrivo in bagno, mi siedo sul water. Alzo lo sguardo e davanti a me c’è Mastro Lindo che mi guarda sull’etichetta del detergente. Lo so, devo pulire casa. Prima però finisco di vedere in tv la ricetta di Antonella Clerici. Devo preparare il pranzo, non sono molto brava in cucina. Vorrei tanto abbracciare qualcuno. Mi avvinghio a Mastro Lindo. Non è il mio tipo, ma facciamo finta che ora lo sia.
Quasi quasi telefono a Denise così ci facciamo un po’ di risate.