BIMBI IN PELLEGRINAGGIO A DISNEYLAND, TRA GIOCO E PACE

06/09/2010 di

C’è chi, per l’emozione, l’altra notte non è riuscito a chiudere occhio. Chi stamattina, in attesa di incontrare i propri beniamini, non stava nella pelle.  E chi oggi ha «realizzato il sogno di una vita». La giornata a Disneyland Paris, organizzata per i bambini in pellegrinaggio a Parigi con l’Unitalsi, non ha deluso le aspettative della vigilia: i piccoli ambasciatori di pace, arrivati nella capitale francese per portare un messaggio di amicizia a tutte le persone che avrebbero incontrato, hanno apprezzato oltremodo la scelta dell’associazione, di trascorrere due giornate della trasferta nel parco divertimenti dedicato ai personaggi Disney. Sono arrivati in 1.200, di cui 350 bambini, disabili e non. Tutti riconoscibili perchè in testa indossavano un copricapo a forma di pappagallo, ribattezzato «Papparcobaleno» e diventato mascotte del pellegrinaggio.

«Venire a Disneyland era il mio sogno – ha detto Nicole, 12 anni, di Bolzano – questo pellegrinaggio è anche un’occasione per stare insieme e divertirsi». Asia Nicole, 7 anni, di Roma non vedeva l’ora di incontrare Topolino e Tiana, la protagonista de «La principessa e il ranocchio»: è la seconda volta che viene a Parigi, ma per lei questo viaggio è speciale perchè «insegna ai bambini a stare insieme».Gabriele, 7 anni, di Roma, prima di arrivare a Disneyland era «molto emozionato» e «sognava di conoscere i personaggi e le attrazioni dedicate a Star Wars».

Per Nicola, 12 anni, di Latina quella con l’Unitalsi è stata «la più bella vacanza» fatta finora: «Di Disneyland mi piace tutto – ha confessato – In questi giorni mi sono divertito molto e ho conosciuto anche nuovi amici».  Ma oltre a scattare foto con Topolino, le principesse, Cip e Ciop e Pinocchio, in questa giornata a Disneyland, per Arianna, 9 anni, c’è qualcosa di più. Anche con il gioco, secondo la piccola pellegrina originaria di Latina, si può trasmettere la pace che «è amore, libertà e si può costruire assieme ai bambini disabili. Vederli felici, come oggi, è una cosa bellissima».

Anche per un’altra bambina di nome Arianna, 12 anni, di Palestrina, la tasferta a Parigi con il fratello è stata un momento importante: «Durante questo viaggio ho scoperto di aver voglia di aiutare chi è in difficoltà. Non sapevo di avere questa qualità. È bellissimo».