PAPA: GIOVANI VITTIME PRECARIETÀ, CHIESA CONTROCORRENTE
Ai giovani, vittime di chi «esalta l’incertezza, la mobilità, la volubilità», papa Benedetto XVI raccomanda all’ Angelus di «restare saldi» nella fede, anche in tempi difficili. Poco prima, a Carpineto Romano, aveva rilanciato l’attualità della «questione sociale», da affrontare attraverso il «dialogo e la mediazione».
In una domenica dal clima estivo ma segnata da perduranti preoccupazioni per il lavoro e il futuro delle ultime generazioni, il Papa chiarisce la posizione della Chiesa, sottolineandone la capacità di affrontare le sfide di ogni periodo storico grazie proprio alla solidità della sua tradizione. E torna a chiamare i cristiani ad essere forza di cambiamento, lievito di civiltà, perchè la fede – ha sottolineato ad una platea composta anche da diversi politici cattolici – non sia soggetta a «entusiasmi e opportunismi», ma sia una «decisione ponderata» e coerente. Tornando sul messaggio per la Giornata mondiale della gioventù di Madrid diffuso due giorni fa e che, secondo il quotidiano dei vescovi Avvenire, sarebbe stato equivocato da alcuni media, papa Ratzinger sottolinea che il tema scelto, attinto da una frase dell’apostolo Paolo, «Radicati e fondati in Cristo, saldi nella fede» «è decisamente una proposta controcorrente». Tutt’altro, insomma, lascia intendere, di un invito alla precarietà come alcuni avevano interpretato. «Chi, infatti, oggi propone ai giovani di essere ‘radicatì e »saldi«? Piuttosto – ha affermato – si esalta l’incertezza, la mobilità, la volubilità tutti aspetti che riflettono una cultura indecisa riguardo ai valori di fondo, ai principi in base ai quali orientare e regolare la propria vita». Al contrario, ciò che la Chiesa e la fede possono offrire sono «radici profonde che, in caso di tempeste di vento» tengano l’albero «ben piantato al suolo». E «valide fondamenta, perch‚ la casa sia solida e sicura». «Ed ecco il cuore del Messaggio», spiega il Papa: «La piena maturit… della persona, la sua stabilit… interiore, hanno il fondamento nella relazione con Dio, relazione che passa attraverso l’incontro con Ges— Cristo». Nessuna contrapposizione, quindi, tra stabilit… del lavoro e fede. E neanche tra modernità e tradizione, come ha insistito nell’omelia della messa celebrata a Carpineto Romano in ricordo di Leone XIII, autore dell’enciclica Rerum Novarum, base della dottrina sociale della Chiesa. Alla preghiera dei fedeli, preparata dalla diocesi di Anagni-Alatri ma rivista dalla segreteria di Stato, si prega per un’Italia «che sembra incapace di formare alla vita, specialmente le giovani generazioni», per risolvere le «stridenti ingiustizie sociali ed economiche» e «per la difficile situazione occupazionale». Poco prima, nell’omelia, il Papa aveva sottolineato la forza della «fraternità cristiana» nell’ abbattere le barriere dei rapporti sociali, alcune ancora di ostacolo, ed esaltato la forza del dialogo, della mediazione e della partecipazione nell’affrontare questi problemi. In piazza, ad ascoltarlo, circa 5000 persone giunte da tutta la diocesi, di più di quante ne conti Carpineto. Tra loro, anche il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Gianni Letta, i presidenti di Regione Lazio e Provincia di Roma, il sottosegretario Giro, Pierferdinando Casini e Rocco Buttiglione.