PD LAZIO, L’ELEZIONE DEL SEGRETARIO È UNA PARTITA NAZIONALE
A un giorno dall’Assemblea regionale del Pd che dovrebbe trovare un nuovo segretario nel Lazio, è sempre più chiaro che la partita sta assumendo un carattere nazionale anzichè, come assicura qualche esponente del Nazareno, solo locale. La discesa in campo di Nichi Vendola ha creato un maremoto nel Pd laziale. Ancora una volta il destino del Lazio è legato a doppio filo con quello della Puglia. Come successo con le elezioni regionali scorse quando per sostenere la candidatura di Boccia, poi sconfitto alle Primarie, nel Lazio il Pd si trovò quasi costretto a sostenere la radicale Emma Bonino.
In pole, per la segreteria regionale del Pd, c’è il dalemiano Piero Latino sul cui nome è stato trovato un accordo trasversale. Un accordo avvenuto dopo che nei giorni scorsi Massimo D’Alema ha detto che ci sono amministratori nel partito in grado di prendere le redini del governo del Paese citando, per primo, il presidente della Provincia di Roma Nicola Zingaretti. Una sorta di investitura da contrapporre, nell’ipotesi di elezioni primarie per la scelta del prossimo candidato premier, al governatore della Puglia Nichi Vendola. Questo farebbe prefigurare un’alleanza tra Zingaretti ed il fedelissimo di D’Alema candidato alla segreteria del Lazio che, come dimostrano le riunioni frenetiche ai piani alti di Largo del Nazareno, qualcuno vorrebbe fosse eletto anche senza la maggioranza assoluta dei delegati. A questo si aggiunge anche il nuovo protagonismo di Michele Meta, portavoce nazionale della mozione Marino che non ha mai fatto mistero del suo lavoro per una nuova ‘centralità romana e lazialè che si prefigurerebbe con l’investitura di Zingaretti. Una centralità persa con la sconfitta del ‘modello Romà del 2008, e con l’elezione di Franceschini prima e di Bersani poi, tutti e due espressione dei democratici emiliano romagnoli. In tanti scommettono infatti su un incarico nazionale per il leader dei mariniani e che sta facendo storcere, e non poco, il naso ai delegati del Lazio. Proprio oggi Meta ha chiesto, alludendo alla mozione Bersani che ha appoggiato la candidatura di Latino, il rispetto dello statuto e che il segretario venga eletto solo a maggioranza assoluta, ovvero con 201 delegati.
Sulla stessa scia l’esponente di Area democratica Roberto Morassut che chiede alla mozione Bersani di «fermarsi» e afferma che «è sconcertante forzare le regole prima del voto». A loro risponde il bersaniano capogruppo del Pd alla Pisana Esterino Montino: «La maggioranza assoluta è condizione essenziale per l’elezione del segretario». In questo quadro si prefigura anche l’incastro dell’ultimo tassello: il nuovo coordinatore del Pd romano potrebbe essere, al posto di Marco Miccoli, Serena Visintin. Donna, dell’ala popolare, ma soprattutto assessore provinciale di Zingaretti. Sarebbe lei infatti a garantire così l’unità della nuova maggioranza nel Lazio e si chiuderebbe in questo modo il cerchio sulla blindatura regionale e nazionale di Zingaretti. Solo dopo si potrà aprire formalmente il walzer delle primarie nazionali.