MARONI: LA MOZZARELLA È LONGOBARDA NON CAMPANA

27/06/2010 di

Da Milano il ministro dell’Interno Roberto Maroni apre il dibattito sulle origini della mozzarella che, secondo quanto gli ha riferito lo storico Petacco, è stata portata in Italia «dai Longobardi». Secca la replica della Campania, con il neo consigliere Vito Amendolara, delegato all’Agricoltura dal presidente della Regione Stefano Caldoro: «con spaghetti e pizza è un prodotto appetibile per i consumatori e quindi ce la vogliono portare via».


Secondo Amendolara, per fugare qualsiasi dubbio sulle origini dell’ ‘oro biancò sarebbe necessaria una rigorosa ricerca storica: «di certo so che il latte di bufala campana, l’ingegno e l’operosità dei trasformatori fanno della mozzarella campana dop un prodotto conosciuto, apprezzato e gustato in tutto il mondo, quindi è targato Campania». «In sostanza, ammesso che l’origine sia riconducibile al Nord, oggi la mozzarella dop è solo campana», ribadisce Amendolara. Il 90% della mozzarella di bufala dop viene infatti realizzato in Campania ed esiste un disciplinare dell’UE che non lascia dubbi: la mozzarella di bufala campana dop può essere prodotta in sole otto province italiane, di cui quattro in Campania. Per il presidente di Confagricoltura Campania Michele Pannullo le fonti storiografiche sono abbastanza concordi nell’evidenziare che la mozzarella nasce in Campania e precisamente a Capua, dove veniva prodotta da monaci dopo che le bufale erano state trasportate nell’attuale sud Italia dai Saraceni. «Il ministro Maroni tenta uno ‘scippò ai nostri danni – sostiene Pannullo – è un ulteriore segno della bontà di un prodotto che ci viene invidiato da tutto il mondo ma che ci appartiene senza alcuna ombra di dubbio». «È inutile, quindi, che altri provino ad appropriarsene travisando la verità, noi non lo consentiremo», replica al ministro Maroni il presidente campano di Confagricoltura.