SOS LEGACOOP: NEL LAZIO IN 2 ANNI -73% DEI BANDI

24/06/2010 di

«La situazione denunciata dalla Lega e le altre associazioni è oggi molto grave. Tuttavia questa crisi può essere anche la nostra grande occasione per riformare il sistema introducendo meccanismi di semplificazione e valorizzazione nelle procedure amministrative». Lo ha detto l’assessore alle Infrastrutture e Lavori pubblici della Regione Lazio Luca Malcotti che questa mattina ha partecipato alla presentazione dello ‘Studio sull’andamento delle costruzionì di Legacoop Lazio.

«Penso anche – ha aggiunto – a una maggiore trasparenza nella gestione delle opere pubbliche. In un momento in cui le risorse sono poche è necessario che vengano spese tutte, bene e in fretta». Nell’introduzione al rapporto il presidente Maurizio Giachi chiede alle amministrazioni «di studiare ogni possibile strada da percorrere alla ricerca di fonti di finanziamento per rilanciare l’economia regionale e romana». Da un’analisi dei bandi pubblici, si legge nel rapporto, emerge che nel Lazio dal 2007 al 2009 il loro numero è diminuito del 73,1%. Per l’importo totale appaltato invece c’è stato un aumento del 117%. Anche a Roma il numero delle gare bandite è diminuito, mentre regge seppur con un lieve calo l’importo complessivo. «Il mercato delle opere pubbliche romane è proprietà quasi esclusiva delle grandi imprese – si legge – e i microappalti perdono quote di mercato. Le piccole coop sono spesso tagliate fuori».

La linea D spinge nel 2009 il Lazio in testa alla classifica dei bandi di Partenariato pubblico privato, ma al 2002 a oggi il mercato Ppp nel Lazio è stato altalenante: dai 145 milioni del 2002 ai 139 milioni nel 2005 fino al valore record del 2009. Negli 8 anni considerati nel Lazio sono state messe in gara 424 opere pubbliche Ppp, ma «al netto delle grandi opere il Ppp è ancora sottoutilizzato, soprattutto dal comune di Roma che in tutto il 2009 ha bandito una sola gara dal valore appena superiore ai 2,3 milioni. L’anno prima aveva dato il via libera a due bandi per poco più di 25 milioni. Guardando invece alle aggiudicazioni sono solo 6 le gare arrivate a conclusione negli ultimi 2 anni e nessuna di queste si è svolta nel 2009».

In merito all’occupazione, invece, tra il 2008 e il 2009 si sono persi 6.000 posti e 2.500 solo a Roma. Nella Capitale, nello stesso periodo, 472 imprese edili hanno chiuso. A soffrire di più sono le province di Latina, con una diminuzione dei posti di lavoro che sfiora il 10% e Frosinone con l’8.5%. A Roma il calo è stato del 7.5%, a Viterbo del 5%. Alla voce ‘Stime per il 2010’ si legge invece che «dopo la pesante flessione degli investimenti del 2009, il 2010 si preannuncia stagnante. Resta poi la nota dolente della difficoltà di accesso al credito. I prestiti vivi erogati alle imprese edili nel 2010 sono calati del 1.3% a febbraio (su base mensile) e dello 0.5% a gennaio». Inoltre un’analisi delle cooperative Legacoop è arrivata alle conclusioni che per esse «non conosce attenuazione la situazione di assoluto immobilismo che ha colpito il mercato dell’edilizia nell’ultimo anno. Da maggio 2008 il mercato a Roma è quasi scomparso. La Regione a causa anche del forte debito sanitario presenta un’incapacità di programmazione e anche la Provincia di Roma pur dando luogo ad appalti lo fa con importi limitati. Inoltre a causa della scarsità di risorse, si finisce per privilegiare soprattutto le grandi opere, viceversa l’insieme delle piccole opere pubbliche tradizionali è segnato da un ruolo sempre minore».