ALLARME BOOM SITI PRO ANORESSIA E BULIMIA

09/06/2010 di

«Negli ultimi anni si è moltiplicato il numero dei siti pro anoressia e pro bulimia, che in molti casi costituiscono delle vere e proprie comunità, quasi delle sette dove ci si scambia informazioni e consigli su come perdere peso e non farsi scoprire dai genitori». A dirlo è il ministro delle Politiche giovanili Giorgia Meloni, alla presentazione a palazzo Chigi del progetto contro i disturbi del comportamento alimentare, sviluppato con il ministero della Salute e l’ospedale pediatrico Bambino Gesù. «Prima i ragazzi che soffrivano di questi disturbi – continua Meloni – erano isolati. Ora invece non lo sono più, si riuniscono in comunità virtuali. Il web può dunque essere uno strumento pericoloso.

Per questo motivo abbiamo voluto realizzare un nostro sito, www.timshel.it, che presto diventerà del governo, per dare un riferimento istituzionale. Qui comunicatori, informatici, psicologi e volontari offrono contenuti che parlino anche con il linguaggio degli adolescenti, per far vedere loro che un altro modo di pensare il proprio corpo è possibile». Il Bambin Gesù ha inoltre svolto un’attività di assistenza e consulenza telefonica (0668592265) e di monitoraggio dei siti pro-ana e pro-mia. «Ne abbiamo classificati più di 170 da giugno 2008 – precisa Stefano Vicari, responsabile di Neuropsichiatria infantile del Bambin Gesù – molti sono blog. In un anno, anche grazie al lavoro di tallonamento fatto, oltre 50% ha chiuso e circa il 30% sono diventati privati, con accesso riservato agli utenti registrati». Il 94% dei siti si dedica indifferentemente ad anoressia e bulimia, il 2% solo alla bulimia, e il 2% è di ‘pentitì. «Tutti i blog esaminati – continua Vicari – sono ideati e gestiti da ragazze e giovani donne, con un’età media di 24 anni e un livello culturale alto».