CAMORRA, UNDICI ARRESTI NEL CLAN DEI CASALESI

09/06/2010 di

La Squadra Mobile di Caserta sta eseguendo 11 ordinanze di custodia cautelare in carcere nei confronti di altrettanti esponenti della fazione del clan dei Casalesi ritenuta capeggiata da uno dei capi storici della cosca, Francesco Schiavone, soprannominato ‘Sandokan’.

L’ operazione, che segue di pochi giorni il fermo di polizia giudiziaria, disposto dalla Direzione distrettuale antimafia di Napoli, di altri 9 esponenti dello stesso gruppo, costituisce il prosieguo delle indagini condotte dalla polizia, a seguito del sequestro, ad uno degli affiliati, del ‘libro mastrò contenente la contabilità dell’organizzazione camorristica con l’elenco degli ‘associatì, ai quali venivano riconosciuti compensi mensili, e delle vittime del pizzo.

LE INDAGINI – L’attività investigativa e i riscontri al contenuto della documentazione sequestrata aveva già portato, nel settembre del 2008, all’arresto da parte della squadra mobile di Caserta di 107 affiliati al clan, tra i quali anche Giuseppina Nappa, moglie di Francesco Schiavone. Le ulteriori indagini – hanno spiegato in una nota gli investigatori – hanno portato alla individuazione di altri capi e gregari del gruppo, dei quali è stato delineato il ruolo nelle varie aree di influenza del clan. Destinatari dei provvedimenti in corso di esecuzione, capi zona o incaricati della raccolta dei proventi delle estorsioni e della distribuzione degli ‘stipendì agli affiliati ed alle famiglie dei detenuti.

UNA DONNA NEL CLAN – Una donna, Maria Giuseppa Cantiello, 42 anni, di Casal di Principe, è una delle destinatarie delle 11 ordinanze di custodia cautelare in carcere, emesse dal Tribunale di Napoli, su richiesta della DDA partenopea, eseguite questa mattina, nei confronti di altrettanti elementi legati al gruppo dei Casalesi. La donna, che è stata arrestata dai carabinieri della compagnia di Casal di Principe, è la moglie di Pasquale Apicella, soprannominato «o bellomm», ritenuto elemento di vertice del gruppo Schiavone, in carcere dal 1997 e condannato con sentenza definitiva nell’ambito del processo «Spartacus». Apicella, prima affiliato al gruppo guidato da Francesco Bidognetti, è transitato successivamente nella fazione capeggiata da Francesco Schiavone. Dalle indagini dei carabinieri di Casal di Principe Maria Giuseppa Cantiello, è risultata organica all’organizzazione, e percepiva dal clan lo stipendio mensile riconosciuto agli affiliati o ai familiari dei detenuti.