BIMBO MUORE SOFFOCATO DA UNA CARAMELLA NEL FRUSINATE

27/05/2010 di

Soffocato da una caramella a 19 mesi: così è morto, la scorsa notte, il piccolo
Enrico Prili, di Serrone, un centro in Provincia di Frosinone. Inutili i primi
soccorsi da parte della madre e la corsa disperata di ospedale in ospedale: il bimbo
è arrivato in gravissime condizioni al ‘Gemellì di Roma, dove è deceduto.

Ieri, poco dopo le 19. Enrico, a casa sua, mette in bocca una caramella. Ma qualcosa
non va: il dolcetto si blocca lì, nella trachea. La mamma, Caterina, originaria di
Roma, si accorge subito che il piccolo non respira. È un’infermiera, agisce
d’istinto: lo afferra e gli preme forte l’addome. Si chiama ‘manovra di Heimlich’,
serve a liberare le vie aeree.

Tutto inutile. I vicini la vedono scendere in strada, disperata, con il figlio già
cianotico. Grida. Un passante si ferma, chiama il 118. Arriva l’elicottero dell’Ares.
I sanitari provano a soccorrerlo, lo intubano: lo devono portare al Gemelli di Roma,
uno dei due ospedali laziali attrezzati per la rianimazione neonatale. Ma Enrico ha
un arresto cardiaco, per cui l’elicottero deve fermarsi al S. Maria Goretti di
Latina.

Qui si riprende, ma è gravissimo. Finalmente arriva al ‘Gemellì. Sono le 23,30 circa,
ed è già in coma irreversibile. Muore alle 5 del mattino, per scompenso cardiaco.
Sul suo corpo sarà praticata l’autopsia.

Una tragedia che ha scosso la comunità di Serrone, e una famiglia, i Prili, già
colpita duramente dalla sorte. Franco, il papà di Enrico, geometra comunale, «è un
uomo sfortunato – raccontano gli zii del bambino – Anni fa perse la moglie, un
aneurisma. Qualche anno dopo la giovane sorella, per una grave forma di leucemia».

Aveva reagito, si era risposato con Caterina. Avevano avuto due figli: una bimba che
oggi ha cinque anni, e poi il maschietto, Enrico. «Erano una famiglia felice –
spiegano ancora i parenti – I suoi figli erano la sua vita. Era tornato a sorridere.
Invece, ieri sera, un’altra tragedia inaspettata, un dramma assurdo». I funerali si
svolgeranno sabato alle 11, nel Comune ciociaro. Il sindaco Maurizio Proietto ha
dichiarato il lutto cittadino. «Siamo tutti sgomenti – ha commentato – e il minimo
che possiamo fare è quello di dimostrare la nostra vicinanza alla famiglia per un
dolore che non è paragonabile a nulla». Il sindaco ha rivolto l’invito a osservare un
minuto di silenzio a mezzogiorno in uffici pubblici, negozi e in tutti i luoghi di
lavoro; i commercianti abbasseranno le saracinesche.

Una tragedia che colpisce, ogni anno, almeno 50 famiglie in Italia, afferma il
responsabile del Pronto soccorso pediatrico del ‘Bambino Gesu« di Roma Antonino
Reale. L’età più a rischio è »tra 1 e 4 anni, quando il bambino tende a portare tutto
alla bocca e i genitori iniziano a ‘fidarsi di piu« della masticazione. Se l’oggetto
o il pezzo di cibo bloccano le vie respiratorie bastano 2-3 minuti senza ossigeno per
provocare danni permanenti e morte». Ed essendo difficile insegnare a milioni di
persone le manovre per la disostruzione delle vie aeree, l’arma migliore resta la
prevenzione: mai dare ai piccoli sotto i tre anni giocattoli più piccoli di una
pallina da ping pong, suggerisce Reale, e attenzione anche a pezzi di cibo troppo
grossi.