ROMA: CADE UN FRAMMENTO DEL COLOSSEO, PRESTO IL RESTAURO

09/05/2010 di

Alcuni frammenti di malta di calce si sono staccati all’alba dal Colosseo. Nessuno si è fatto male, perchè il monumento simbolo della Capitale, al momento del distacco avvenuto intorno alle 6, non era ancora aperto al pubblico, ma poteva succedere. L’anfiteatro Flavio ha perso alcuni pezzetti della galleria dell’ambulacro centrale, dal lato di Colle Oppio, al primo ordine, cioè al piano terra. A cadere sono stati tre frammenti per un totale di mezzo metro quadrato di malta, molto sottile. Le reti di protezione, collocate tra gli anni ’70 e ’80, hanno ammortizzato gli effetti della caduta.

Per il sottosegretario ai Beni culturali Francesco Giro non c’è da preoccuparsi anche perchè «entro 15 giorni sarà pronta la cordata di imprenditori che finanzieranno il restauro che costerà 23 milioni di euro». Capofila degli sponsor italiani, come annunciato di recente dal sindaco di Roma Gianni Alemanno, sarà Diego Della Valle. Tra i finanziatori ci sarà anche un manager giapponese e, in prima fila, gli imprenditori romani, a partire dai costruttori aderenti all’Acer. In attesa dell’avvio del piano di restauro oggi il Colosseo ha mostrato un segno della necessità di manutenzione.

Un intervento richiesto anche dalla Confederazione italiana archeologi secondo cui «ancora una volta – ha dichiarato il presidente Giorgia Leoni – si è sfiorata la tragedia: se il crollo fosse avvenuto a monumento aperto avrebbe potuto colpire qualcuno tra le migliaia di visitatori che, specialmente la domenica, affollano l’anfiteatro. Lo stato in cui versa il Colosseo è uno dei motivi alla base del Commissariamento della Soprintendenza Archeologica di Roma e, a distanza di oltre un anno e mezzo, evidentemente la struttura commissariale non ha individuato gli strumenti necessari a garantirne la conservazione». Manutenzione necessaria anche per il Mibac: attraverso una nota, il soprintendente archeologico di Roma Giuseppe Proietti e il commissario delegato Roberto Cecchi hanno spiegato che «si tratta di superfici per le quali in diverse parti della fabbrica sono in corso interventi di restauro e per altre, come quelle in questione, gli interventi sono già progettati e si è in attesa di poterli appaltare». In particolare, in base al piano di restauro per complessivi 23 milioni di euro messo a punto da Cecchi, sono in corso quattro interventi: il primo sul perimetro dell’arena per il quale sono serviti 390mila euro, il secondo sul terzo ordine per una cifra pari a 480mila euro. Per l’attico sono stati utilizzati 400mila euro mentre 500mila sono serviti per gli ipogei. Tutti questi siti saranno visitabili dai primi giorni di agosto. Sono già finanziati e in attesa della chiusura della gara altri quattro interventi di consolidamento e restauro: l’adeguamento degli ingressi (120mila euro), il restauro al primo ordine dell’ambulacro esterno (240mila), la zona mostre al secondo ordine (400mila euro) e l’ultimo sulla parte esterna che affaccia su via Labicana (180mila euro). «Il piano è ormai in dirittura d’arrivo – ha spiegato anche il sovrintendente comunale Umberto Broccoli – e si sta chiudendo l’accordo, di cui sarà capofila il ministro ma faremo, come Campidoglio, un fronte unico».