FAMILY CARD, DESIDERI (PDL): BRUTTA COPIA DELLA CARTA SENIOR

09/12/2009 di

«La Family card lanciata da Zingaretti del Pd è la brutta copia della Carta Senior istituita dalla passata giunta del Lazio. Il paragone fra le due iniziative va fatto ed è impietoso per il presidente della Provincia. Il quale s’è guardato bene, oggi, dal ricordare la card regionale e la sua abolizione da parte di Marrazzo, che in mente aveva un altro concetto di welfare». Lo ha dichiarato in una nota Fabio Desideri (Pdl), vicepresidente della commissione Urbanistica del Consiglio regionale del Lazio.

«La Carta Senior – ha spiegato Desideri – era destinata a tutti i pensionati sociali del Lazio e dava diritto a sconti del 10% nei mercati rionali di Roma e del 5% in tutti gli esercizi commerciali convenzionati della regione. In ogni comune, anche nel più piccolo, c’era almeno un negozio dove poter fare la spesa scontata. E ancora. I pensionati potevano viaggiare gratuitamente su tutti i trasporti pubblici di Roma, dei capoluoghi di provincia e dei comuni al di sopra dei 50mila abitanti. Non solo. Viaggiavano senza pagare sulle ferrovie regionali e sulle tratte nazionali, interne al Lazio, gestite da Trenitalia. E non era finita. I 10mila pensionati sociali più indigenti ricevevano a Natale dei buoni acquisto per complessivi 900 euro, con i quali era possibile comperare anche elettrodomestici».

«La Family card di Zingaretti – ha proseguito Desideri – ha un target familiare, ma non copre il territorio. Le attività commerciali dell’hinterland che hanno aderito si trovano in soli 28 comuni (c’è pure Latina, strano), su un totale di 120 (escludendo Roma). Gli alimentari o i supermercati sono situati in appena 16 cittadine. L’iniziativa, poi, è soggetta a troppe restrizioni. Del tipo: lo sconto si fa solo il tale giorno, dalla tale ora, per il tale prodotto». «Fa sorridere che in conferenza stampa sia stato specificato come la Family card non sia una ‘tessera della povertà’, senza citare Marrazzo. Già, perché fu proprio il governatore a coniare questo termine dispregiativo nella campagna elettorale del 2005, quando promise ‘un atro modo di governarè», ha concluso Desideri.