PRIVATIZZAZIONE DELL’ACQUA, IL GOVERNO PONE LA FIDUCIA

17/11/2009 di

Il governo chiede la fiducia alla Camera sul decreto Ronchi, già approvato a Palazzo Madama, in tema di risoluzione di infrazioni comunitarie e che prevede tra l’altro la liberalizzazione dei servizi pubblici locali compresa l’acqua. I tempi per la conversione sono ristretti e il testo va approvato in via definitiva entro il 24 novembre.

Ma la scelta del governo fa infuriare le opposizioni e crea qualche mal di pancia nella Lega. «Il testo arrivato dal Senato – ragiona il vice presidente del gruppo del Carroccio alla Camera Marco Reguzzoni – è migliorativo rispetto a quello originario però la Lega sull’articolo riguardante i servizi pubblici locali avrebbe voluto migliorarlo ancora e farlo corrispondere alla propria posizione storica a favore dell’acqua pubblica». L’argomento è in ogni caso oggetto di un ordine del giorno del gruppo della Lega alla Camera e il partito di Bossi non esclude nemmeno di chiedere limature magari già in sede di Finanziaria. E anche il deputato ‘finianò Fabio Granata esprime «perplessità» sull’utilizzo dello strumento della fiducia su un argomento delicato come la privatizzazione dell’acqua.

 

Domani si vota, ma la partita poi si sposterà comunque, come spiega anche il ministro per gli Affari Regionali Raffaele Fitto, sul regolamento attuativo dell’articolo 15 del provvedimento, quello riguardante, appunto, i servizi pubblici locali. «Si tratta – dice la relatrice del provvedimento, Annamaria Bernini – di un approccio rapido e preventivo per evitare di incorrere in infrazioni». Intanto, sia l’Italia dei Valori che i Verdi annunciano una raccolta di firme per indire un referendum contro la liberalizzazione dell’acqua e anche Pd e Udc, che hanno presentato due questioni pregiudiziali bocciate dall’Aula sono sulle barricate. «Pochi grandi gruppi – attacca la vicepresidente del Pd Marina Sereni – faranno affari d’oro a discapito dei cittadini che subiranno l’aumento delle tariffe dell’acqua». Inoltre, dice Enrico Farinone (Pd), «il governo mette la fiducia per paura dei suoi». Anche le associazioni ambientaliste, Wwf in testa, contestano la norma. Domani a partire dalle 15 ci saranno le dichiarazioni di voto e il voto di fiducia sul provvedimento.