A ROMA UN CENTRO PER LA DISINTOSSICAZIONE DA FACEBOOK E WEB

02/11/2009 di

Da passatempo a vera e propria droga: sono molti gli
ossessionati del web che passano intere giornate intrappolati nella rete, tra chat e
social network, come Facebook e Msn. Una dipendenza sempre più diffusa che da oggi a
Roma si può curare: è nato, infatti, al Policlinico Gemelli, un centro di cura per la
dipendenza da internet.


Una patologia, assicura lo psichiatra Federico Tonioni, coordinatore
dell’ambulatorio del Gemelli, che «si sta diffondendo a livello epidemico». I
«Facebook-dipendenti» sono almeno due iscritti su dieci mentre, spiega l’esperto,
secondo i dati di uno studio dell’università di Perugia, su 10 persone quattro
possono sviluppare abusi o dipendenza da internet, la maggior parte delle volte
inconsapevolmente.

Proprio l’ossessione del web da oggi potrà essere curata nell’ambulatorio del
nosocomio romano, dedicato all’ ‘Internet Addiction Disorder’, all’interno del Day
hospital psichiatrico, dove vengono curate anche altre dipendenze, quelle dal gioco
d’azzardo, ma anche da alcol e droghe. Ma quella dal social network è una dipendenza
che, da qualche anno a questa parte, non risparmia nessuno: dai più giovani ai più
anziani, dagli studenti alle casalinghe. E l’astinenza si trasforma in ansia e paura
di perdere il controllo di ciò che accade sul web.

L’abitudine di controllare continuamente chi c’è on-line e quali messaggi sono stati
lasciati sulla bacheca virtuale, si può trasformare in un impulso irrefrenabile che
sorprende in qualsiasi momento della giornata e luogo, posto di lavoro incluso. È
sempre più frequente, infatti, sorprendere impiegati e dirigenti a visitare il
proprio profilo Facebook, a commentare foto pubblicate dagli amici o a chattare,
anche con il collega nella stanza accanto. Basta dire che sei aziende su 10 in
Italia, come spiega Tonioni, hanno introdotto limitazioni alla rete internet
aziendale e alcuni impiegati sono stati interdetti da internet perchè facevano troppe
«pause» collegandosi a Facebook.

«L’utilizzo patologico di internet – spiega Tonioni – provoca sintomi fisici molto
simili a quelli manifestati da tossicomani in crisi di astinenza». Da qui nasce
l’esigenza di curare anche questo tipo di dipendenza. Al Gemelli il protocollo di
intervento della cura dell«Internet addiction’ prevede un colloquio iniziale,
incontri successivi per individuare la psicopatologia sottostante, eventualmente
contenuta con un’appropriata terapia farmacologia, e l’inserimento in gruppi di
riabilitazione. E la ‘mania di Facebook’ non ha risparmiato, nell’aprile scorso,
nemmeno un ladro di 52 anni che, mentre stava rubando in un appartamento ad Albano
laziale, alle porte di Roma, non è riuscito a fare a meno di collegarsi a Facebook,
non considerando che così stava lasciando i suoi dati. Un passo falso che gli è
costato l’arresto.