ELEZIONI: TRA CINGHIATE, SCHEDE SPARITE E TELEFONINI

14/04/2008 di
C’è chi ha preso a cinghiate in faccia un elettore il cui telefonino ha iniziato a suonare nel seggio con un motivetto inneggiante a Forza Italia, chi ha
votato per la prima volta a 87 anni, chi ha restituito le schede
perchè già segnate, chi ha fotografato la scheda dopo aver
votato. E poi c’è il caso-Palermo, dove sono sparite da un
seggio cento schede bianche, già timbrate.

 
È successo di tutto in questa seconda giornata elettorale,
anche tre decessi avvenuti durante o subito dopo il voto. E non
sono mancate le note «di colore»: in Sardegna si è recata
regolarmente al seggio la coppia più longeva d’Italia, mentre
in Calabria ha votato un’elettrice di 104 anni; un disabile ha
votato dentro un pullmino dei servizi sociali; hanno votato
anche i ragazzi del «Grande fratello»; a Pescara, un elettore
burlone ha messo una fetta di mortadella dentro una scheda per
il Senato, che è stata ovviamente annullata.
   CINGHIATE – Ha reagito violentemente, un elettore di Modena,
al trillo di un cellulare lasciato fuori dalla cabina da un
altro votante: la suoneria infatti, un motivetto inneggiante a
Forza Italia, non gli è piaciuta e perciò si è sfilato la
cintura e ha colpito il proprietario del telefono al volto. Il
malcapitato lo ha poi denunciato ai carabinieri.
   SCHEDE SPARITE – Il presidente di un seggio palermitano ha
denunciato la scomparsa di 100 schede elettorali del Senato,
ancora in bianco ma già timbrate. Sull’episodio indaga la
Digos. Altri casi di schede sparite sono stati segnalati, sempre
in seggi del capoluogo siciliano, secondo quanto ha denunciato
un candidato dell’Idv.
   MATITE CANCELLABILI – In una sezione palermitana e in alcuni
seggi genovesi, si è scoperto che le matite in dotazione per il
voto non erano indelebili. Ma le operazioni di voto, almeno a
Genova, sono andate avanti ugualmente.
   FOTO CON I CELLULARI – Tante le denunce per aver fotografato
le proprie schede dopo aver votato. Un fenomeno che ha
riguardato tutto il territorio nazionale: è successo a Cuneo, a
Falerna (Catanzaro), a Macerata, nel viterbese, in provincia di
Rovigo e nel trapanese.
   SCHEDE MANOMESSE – Un elettore nel barese ha scoperto che la
sua scheda per l’elezione del sindaco era stata già segnata. Un
altro, in Umbria, ha restituito le schede sostenendo che erano
già segnate e ha potuto votare con schede nuove. Segnalazioni
di schede manomesse anche nel palermitano. Cinque schede  del
collegio di Cerveteri sono finite erroneamente in un seggio di
Ciampino, entrambi comuni della provincia di Roma.
   PRESIDENTI DI SEGGIO RIMOSSI – A Sant’Orsola, in Trentino, un
presidente di seggio si è presentato ubriaco ed è stato 
multato e sostituito. A Siracusa, la presidente di una sezione
è stata rimossa dopo che la Digos ha accertato che si trattava
di una candidata al Senato. Una decina di persone sono state
invece denunciate a Palermo per aver fatto campagna elettorale
negli ultimi tre giorni, violando lo stop imposto dalla legge.
   MORTI DURANTE O DOPO IL VOTO – Un uomo di 71 anni è morto in
un seggio elettorale ad Agugliano (Ancona), presumibilmente per
un infarto. Un altro, di 73 anni, si è accasciato nella cabina
elettorale ed è morto, sempre in seguito a una crisi cardiaca.
A La Spezia, una donna di 84 anni è stata colpita da ictus ed
è deceduta fuori dal seggio, subito dopo aver votato.
   ELETTORI CENTENARI – Se aumenta l’astensionismo, c’è anche
chi non rinuncia al diritto-dovere di voto neanche a cent’anni.
A Rizziconi, nel reggino, una signora di 104 anni si è recata
al seggio accompagnata dalla badante e dopo il voto ha ricevuto
dal presidente del seggio un mazzo di fiori. La coppia più
longeva d’Italia – 200 anni in due e 70 anni di matrimonio – ha
votato stamani a Orroli, in provincia di Nuoro, accompagnata dal
sindaco, che per l’occasione indossava la fascia tricolore.
   IL PRIMO VOTO A 87 ANNI – Ha votato per la prima volta nella
sua vita alla tenera età di 87 anni Giovanni Alina, che l’anno
scorso è tornato libero dopo essere stato per 50 anni in un
manicomio giudiziario.
   Urne aperte anche per i concorrenti del Grande Fratello, che 
hanno lasciato la casa di Cinecittà per andare a votare nei
rispettivi comuni di residenza. Tutti erano accompagnati da
persone dello staff, per garantire il minor numero di contatti
con il mondo esterno. (ANSA)