ZACCHEO, IL PRG E LA RIVOLUZIONE CULTURALE

16/01/2008 di
di NANDO CAPPELLETTI *
 

Si torna finalmente a riparlare di piano regolatore. Lo ha fatto, negli ultimi giorni, il sindaco Zaccheo. L’occasione è stata l’approvazione delle linee guida per il nuovo piano della Marina di Latina da parte della Commissione Urbanistica. Questo passaggio, poco pubblicizzato, per il sindaco è stato "Una vera e propria rivoluzione culturale". 

 
La citazione è
di quelle del genere politichese. Secondo il primo cittadino, questa
"rivoluzione" deve far in modo che la città si riappropri del territorio
della Marina, di quel rapporto con il mare che è una realtà territoriale. Sempre secondo Zaccheo, uno sviluppo edilizio incontrollato e mal gestito ha trasformato quella parte pregiata del nostro territorio, in niente più che
una periferia urbana.
 
Non è finita, con fervore, il sindaco dichiara che lo strumento necessario sarà un ridisegno urbanistico e architettonico
completo, la cui funzione è quella di permettere una stretta connessione con il resto della realtà urbana. Molto bene, ma il dubbio rimane. Zaccheo si è reso conto di quanto ha affermato, o come spesso gli accade, la sua parola tradisce il suo pensiero? Dire che c’è bisogno di un disegno urbanistico e
architettonico completo, e che deve essere connesso con la realtà urbana,
significa parlare di un nuovo Prg, che è per prima cosa un atto politico,
altro che rivoluzione culturale. Lo chieda per conferma alla
"intellighenzia" vecchia e nuova che lo circonda. Visto poi che si lamenta
giustamente del fatto che l’incontrollato sviluppo edilizio ha trasformato
la Marina in niente di più che una periferia urbana, Zaccheo si faccia un giro per i borghi, e verifichi cosa sta producendo la "sua" politica urbanistica. 
 
Davvero il sindaco ci vuol far credere che sta facendo il nuovo piano regolatore? Pensa che basti parlare di Prg della Marina, di un porto sponsorizzato (a che titolo?) dalla Sogin,  di un’improbabile e costosissima metropolitana, di un lifting affrettato e privo di radici che monsieur Wilmotte ha preparato per il centro urbano, per sbrigare la pratica dell’urbanistica? Più che una pianificazione territoriale, quella propinata da Zaccheo assomiglia ad un vero e proprio gioco di prestigio per favorire i cortigiani di turno. Suvvia sindaco, sia più credibile. In merito al nuovo piano della Marina, noi della Destra, aspettiamo di discuterne in consiglio comunale, per approfondire con lei, tutti gli aspetti e verificare tutte le "sue" verità, anche quelle delle Terme e del suo rapporto con Condotte. Nel frattempo, i buchi neri della città, come lei li chiama, Icos, palazzo Key, ex Svar continuano, dopo sei anni del suo mandato, ad essere ancora irrisolti, nonostante i suoi proclami. La rivoluzione culturale, da quelle parti, non è ancora passata. (* Portavoce della Destra)