CALCIO: MESSI IL NUOVO MARADONA, È IL PIEDE DE DIOS

19/04/2007 di
Dodici secondi di gloria per correre per mezzo Camp Nou con la palla attaccata al piede, scartare cinque avversari, centrare la rete ed entrare nella storia. Come il Maradona del nuovo millennio.

 
Leo Messi è l’idolo del giorno in una Spagna estasiata e attonita che,
messe da parte le polemiche sugli arbitri, da Madrid a Barcellona lo celebra come ‘El piè
de Dios’.
 E, nella ritrovata passione per il calcio-spettacolo saluta il 19enne calciatore
blaugrana come ‘El pibe del Camp Noù, l’unico riuscito a replicare, nella semifinale di
Coppa del Re contro il Getafe, lo storico gol segnato da Diego Armando Maradona
all’Inghilterra al Mondiale ’86. Al suo connazionale e mentore, il giovane Leo ha
dedicato la sua straordinaria prodezza: «È stato bellissimo e ringrazio Dio. Lo dedico a
Diego Armando Maradona, spero che guarisca presto».
 La stampa spagnola gli ha offerto un tripudio di elogi. ‘Leo Messi si veste da Maradonà,
titola a tutta pagina Marca, nel ricostruire quella manciata di secondi in cui si è
ripetuta la storia: «60 metri percorsi (come El Pelusa), in 12 secondi (contro 10), 13
tocchi (per 12), 4 rivali e il portiere scartati (Maradona 5 e il portiere)». Mancano due
confronti: Messi ha compiuto l’impresa a venti anni ancora non compiuti, ma in campionato
spagnolo; Maradona di anni ne aveva 25, e stupì tutti in un quarto di finale dei
Mondiali.
 Per Sport è Messi supercrack, per El Mundo Deportivo è ‘El piè de Dios , mentre AS si fa
eco del commento dell’allenatore blaugrana Rijkaard: «Un gol che è un’autentica opera
d’arte».
Per El Pais è, semplicemente, ‘Un gol inumanò.
 Ma lui, l’eroe del giorno ribattezzato il Maradona del XXI secolo, è comparso in
conferenza stampa con il sorriso e l’umiltà di sempre, quasi spaventato per l’attenzione
suscitata dalla sua impresa nel calcio mondiale. «Quando ho ricevuto la palla da Xavi ho
solo pensato a correre avanti e cercare la porta e non mi è passato per la testa che
potesse essere una giocata simile a quella di Maradona ha confessato candidamente
Nell’area ho guardato Etòo e stavo per passargli il pallone, ma poi ho visto che c’era un
buco verso la porta e mi sono infilato per concludere».
 
E, a chi gli fa presente che è stato forse il miglior gol della storia del Barca, replica: «Ci sono stati molti gol
buoni, importanti e ho compagni che hanno segnato grandi gol come Ronaldinho ed Eto o».
 Per il timido ragazzo di Rosario quell impresa è già storia passata. Assicura di averci
dormito su tranquillo: «Sono contento, ma penso alla prossima partita e voglio continuare
ad imparare e a divertirmi come sempre». Nulla di trascendente, dunque, anche se per
personaggi come Jorge Valdano, testimone in campo dell’impresa di Maradona all’epoca dei
Mondiali di Messico ’86, il suo gol è superiore a quello segnato da El Pibe: «Diego giocò
con le pause e l’accelerazione ha commentato Il gol di Messi è stato invece tutto
vertigini e accelerazione».
 Dello stesso avviso Zambrotta, che ha confessato di essersi emozionato al termine della
partita: «E stato il più bel gol che abbia mai visto. Al rientro negli spogliatoi per
l’intervallo, Leo era quasi impaurito per il calore che gli ha riservato il Camp Nou, col
pubblico tutto in piedi a scandire il suo nome. Ma gli ho detto di restare concentrato e
continuare a lavorare. E giovanissimo e continuerà a crescere».
L’allenatore Frank Rijaard, messa da parte l’amarezza per il male oscuro di Ronaldinho la
mononucleosi, smentita dal club ha salutato l’impresa come «un miracolo». «Stupendo,
un’opera d’arte» ha commentato a caldo il gol «che unisce determinazione, qualità tecnica
e un grande talento».
 Per il suo predecessore nella panchina del Barca, Radomic Antic, Messi altri non è che
‘il Mozart del calciò: «Rappresenta uno stato d animo, un autentico talento», ha
dichiarato emozionato. E Benito Florio, ex tecnico del Real Madrid: «È stato un gol
epocale assicura – anche migliore di quello di Maradona, perch‚ con un gioco più diafano
e completo».
 
Lui, l’epicentro di tanti elogi, si schernisce e dedica la sua giocata al
mitico 10 argentino, attualmente in ospedale per un infezione epatica provocata dai suoi
problemi con l’alcool. «Voglio far arrivare a Diego, che mi ha sempre sostenuto, tutta la
mia forza e l’affetto perchè esca dall’ospedale il prima possibile – ha detto Messi e
perchè si rimetta presto. È quello che desidera tutta l Argentina e che si augurano tutti
i tifosi». (ANSA)