ROBOT: COSÌ SI PREPARANO A ENTRARE IN OGNI CASA

07/04/2007 di
Un paio di decenni e la loro presenza nelle case e negli uffici, così come negli ospedali e nei teatri, non sarà
più un’eccezione: i robot si preparano a diventare amici dell’uomo e ad entrare in ogni
aspetto della società. Il futuro, insomma, è della cosiddetta «robotica ubiquitaria»,
tema della Conferenza Internazionale di Robotica e Automazione (Icra) che prenderà il via
a Roma da martedì 10 aprile.

 
È l’appuntamento più importante del settore ed è la prima volta che viene ospitato in
Italia. La rassegna, in programma fino a venerdì 14, è organizzata dalla Società
internazionale di robotica e automazione (Ieee). Compie 24 anni, ma è stata ospitata in
Europa solo tre volte e vi ritornerà solo nel 2013.
 Robot ovunque, quindi, in un futuro nel quale gli automi destinati a entrare in ogni
casa, così come nei luoghi di lavoro, compresi ambulatori medici e ospedali, fino ad
ambienti estremi come lo spazio e le profondità marine. «Di qui ai prossimi 20 anni i
robot sono destinati a diventare una presenza abituale, così come oggi lo sono diventati
i computer nelle case», osserva il presidente eletto della Ieee, Bruno Siciliano. Avranno
un aspetto un pò diverso da quello finora immaginato in film e romanzi di fantascienza.
«Molto probabilmente non saranno umanoidi, ma somiglieranno più che altro – prosegue
Siciliano – ad elettrodomestici molto sofisticati, capaci di osservare l’ambiente nel
quale si trovano, elaborando le informazioni in modo da muoversi in modo autonomo e
comportandosi in modo intelligente». Potranno aiutare nelle pulizie, ma sapranno anche
compiere movimenti di precisione millimetrica per compiere operazioni chirurgiche,
potranno somministrare farmaci o muoversi fluttuando nello spazio per riparare satelliti,
o ancora sapranno suonare e ballare.
 Un esempio sono i robot-danzatori, che sanno esibirsi nella danza tradizionale
giapponese Jongara-bushi e che uno dei massimi esperti internazionali di robotica,
Katsushi Ikeuchi, dell’università di Tokyo, ha programmato utilizzando un nuovo software
che sa osservare i movimenti di un essere umano e, su questa base, genera programmi
robotici capaci di mimare le stesse operazioni.
 Saranno proprio gli studi sul movimento ad aprire i lavori, martedì, con la relazione di
uno dei maggiori esperti di fisiologia e percezione del movimento, Alain Berthoz, del
Consiglio nazionale delle ricerche francese (Cnrs). Berthoz, che ha studiato il movimento
anche in assenza di gravità con esperimenti sui cosmonauti, considera il cervello come
una sorta di simulatore, che elabora in continuazione modelli capaci di anticipare ogni
movimento dell’ambiente circostante. le sue ricerche sono il riferimento di tantissimi
gruppi in tutto il mondo e la capacità di anticipare i movimenti è una delle scommesse
della robotica del futuro.