Francia, vietato citare Facebook e Twitter in tv

06/06/2011 di

Suggerire in diretta ai telespettatori o ai radioascoltatori di
andare a consultare le pagine delle trasmissioni che stanno seguendo sui social
network Twitter o Facebook rappresenta una «pubblicità occulta»:lo dice il Consiglio
superiore dell’audiovisivo francese (CSA), in una decisione pubblicata sul suo sito
internet, che in Francia ha scatenato un mare di proteste. «Il Csa non ha capito, che
prima ancora di essere dei marchi, Twitter e Facebook sono degli spazi pubblici dove
oltre il 25% della popolazione francese discute e scambia informazioni», sottolinea
sul suo blog il giornalista Benoit Raphael, commentando la decisione del CSA.
«Facebook o Twitter (…) diffondono ogni giorno milioni di messaggi che vengono
utilizzati come strumento di informazione (…) per milioni di persone», gli ha fatto
eco Arnaud Mercier, dell’osservatorio del giornalismo su Internet.
In seguito a un’interrogazione di una tv – la cui identità non è stata rivelata – il
CSA ha considerato, lo scorso 12 aprile, che «rinviare dei telespettatori o dei
radioascoltatori alla pagina della trasmissione (che stanno seguendo,ndr.) sui social
network senza citarli presenta un carattere informativo, mentre il rinvio verso
queste pagine citando per nome i social network» è una pubblicità occulta, che viola
un decreto del 1992. «C’è stata dell’incomprensione – ha riconosciuto Christine
Kelly, consigliere del CSA – Noi incoraggiamo l’uso dei social network, non vogliamo
in alcun modo ostacolarli. I membri del CSA ci passano delle ore…diciamo
semplicemente che bisogna al posto di dire ‘ritrovateci su Facebook’ bisogna dire
‘ritrovateci sui social network. Ma non è il CSA a dire che si tratta di pubblicità
occulta, è la legge». E ancora: «Perchè promuovere regolarmente una rete che guadagna
miliardi di dollari come Facebook e non un’altra che magari ha difficoltà a farsi
conoscere», ha insistito la responsabile del CSA, aggiungendo: «Ci sono Myspace,
Skyblog, Bebo…social network specializzati: privilegiarne uno piuttosto che un
altro è una distorsione della concorrenza». In queste ultime settimane, Twitter è
stato molto citato dalle emittenti francesi, in particolare, in merito allo scandalo
legato all’ex-direttore del Fondo monetario internazionale, Dominique Strauss-Kahn.