Il centrosinistra: ora vinciamo i referendum

30/05/2011 di

Dopo il primo e secondo turno delle amministrative, i referendum. Per infliggere la terza sconfitta consecutiva in poche settimane a Silvio Berlusconi e dargli quella che ci si augura possa essere la spallata definitiva. Mentre ancora si chiudono le urne, le opposizioni, mai così compatte, puntano già il prossimo obiettivo. Tutti al voto sui quesiti referendari, il 12 e 13 giugno. «Come cittadino, io ci andrò», annuncia anche il presidente della Camera Gianfranco Fini. Mentre i leader del centrosinistra si preparano a cavalcare l’entusiasmo dei ballottaggi per mobilitare il loro elettorato. «Confidare nell’astensionismo credo sia la scelta peggiore che può fare una politica lungimirante – afferma Fini – Come cittadino che non vuole rinunciare alle sue prerogative, io a votare ci andrò». Fli non dà indicazione di voto ai suoi elettori, ma i finiani, sulla scia del loro leader, si recheranno alle urne, dunque. E già solo il raggiungimento del quorum sarebbe vissuto come un ulteriore chiaro segnale diretto dagli elettori al premier. Ma il centrosinistra chiede qualcosa di più: il ‘Si« ai quesiti su acqua, legittimo impedimento e nucleare (se non sarà cancellato dalla Cassazione). Il segretario del Pd Pier Luigi Bersani ha mobilitato il suo partito in questo senso, quando ancora le amministrative erano in corso. »Mi auguro un’altra vittoria dei cittadini italiani: raggiungeremo il quorum e avremo quattro sì«, afferma la presidente Rosy Bindi. Intanto, galvanizzato dalla vittoria di De Magistris a Napoli, Antonio Di Pietro proclama: »Berlusconi deve lasciare il Governo perchè ha perso la fiducia dei cittadini e la perderà definitivamente con il referendum del 12 e 13 giugno«. L’Idv si prepara a lanciare iniziative in tutte le principali città italiane, incluse Milano e Napoli, a sostegno dei quesiti. Manifestazioni che si spera possano raccogliere sotto lo stesso palco tutti i leader del centrosinistra, accomunati oggi non solo dalla vittoria, ma anche dal comune obiettivo referendario. Chissà, si spera, che dalle città protagoniste dei ballottaggi non possa tornare a levarsi prestissimo »il vento del cambiamento«. Insomma, per dirla con la metafora calcistica usata da Silvana Mura, nel centrosinistra si inizia a credere nel ‘tripletè, la terza vittoria di peso. Anche perchè questa volta si potrà contare pure sull’apporto di Beppe Grillo e il suo Movimento 5 stelle, che la campagna referendaria per il ‘si» la sta abbracciando. Perciò nel centrodestra c’è chi chiede che si corra al più presto ai ripari: «Fra due settimane ci sono i referendum – avverte i colleghi il senatore Lucio Malan – e occorre il massimo impegno perchè non passi la linea statalista e truffaldina di chi cancellerebbe una riforma autenticamente liberale».