Ucciso Osama Bin Laden, l’uomo più ricercato al mondo
Il presidente americano Barack Obama ha detto oggi che «giustizia è stata fatta» annunciando la notizia dell’uccisione di Osama bin Laden. Il presidente Barack Obama ha detto di avere autorizzato una settimana fa l’operazione che ha portato oggi alla uccisione di Osama bin Laden. L’operazione è stata condotta oggi da un team di forze speciali americane. Dopo uno scambio di colpi d’arma da fuoco, Osama bin Laden è stato ucciso ed i militari americani sono entrati in possesso del suo corpo.
CHI ERA – Osama bin Muhammad bin Awad bin Laden, più conosciuto come Osama Bin Laden, era considerato il capo storico di Al Qaida, e come tale è stato l’uomo più ricercato al mondo negli ultimi dieci anni. Per l’ Fbi è il mandante degli attentati dell’11 settembre 2001 contro le Torri Gemelle di New York e contro il Pentagono a Washington ed è responsabile di alcuni degli attentati più sanguinosi compiuti contro cittadini americani. Osama bin Laden, dopo averla inizialmente negata, ha rivendicato la responsabilità degli attentati dell’11 settembre. Il Dipartimento di Stato americano aveva messo una taglia di 50 milioni di dollari per la sua cattura «vivo o morto». Oggi il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, ha annunciato all’America che Osama bin Laden è morto e che gli Stati Uniti hanno il corpo di colui che dall’Fbi era considerato il terrorista numero 1 al mondo. Aveva 54 anni. Nato a Riad il 10 marzo del 1957, Osama bin Laden era figlio di un yemenita, Muhammad bin Awad bin Laden, e di una siriana, Hamida al Attas, sua decima moglie. È stato il 17/o di 52 tra fratelli e fratellastri. Suo padre, un ricco costruttore, era in stretti rapporti con la famiglia reale saudita. Osama bin Laden, però, non è stato cresciuto dal padre (che ha divorziato dalla moglie subito dopo la sua nascita), ma dalla madre, risposatasi con il saudita Muhammad al-Attas, con il quale ha avuto altri tre figli e una figlia. Osama bin Laden era laureato in Economia presso l’università di Gedda, dove conseguì anche un diploma in ingegneria civile. La stampa britannica ha pubblicato sue fotografie di quando, 14enne, visitò per un certo periodo la Oxford University in Gran Bretagna. Stando alla CNN, Bin laden ha avuto quattro mogli e ha messo al mondo 25 o 26 figli. Quando aveva 22 anni, nel 1979, si avvicinò ai Mujahidin afghani, allora in guerra contro il loro governo appoggiato dall’Unione Sovietico. In seguito a quella esperienza, Osama Bin laden ebbe modo di organizzare il Mak (Maktab al-Khidamat), un movimento che aveva l’obiettivo di convogliare risorse, armi e combattenti a sostegno dei ribelli afghani. Quando Osama lasciò il Mak, si avvicinò quattro anni dopo alla appena nata organizzazione terroristica di Al Qaida. E in patria, in Arabia Saudita, venne osannato come un eroe. Ma lui lasciò presto il Paese per trasferirsi in Sudan. Lì cominciò una più organizzata ed efficace attività terroristica, ampliando via via il suo raggio d’azione, fino a dare ad Al Qaida i contorni di un’organizzazione internazionale, con attività e radicamenti nel mondo intero, dall’Africa, all’Europa, agli Stati Uniti. Senza parlare dell’Asia, naturalmente. Il 23 febbraio del 1988, insieme ad altri quattro firmatari, tra cui l’emiro Ayman al-Zawahiri, Bin Laden firmò la prima ‘fatwà, un proclama religioso in cui si sosteneva che «uccidere gli americani e i loro alleati, civili e militari, è un dovere individuale per ogni musulmano che possa farlo in ogni Paese ove sia possibile». In nome dell’Islam. Il primo presidente americano ad agire direttamente contro di lui fu Bill Clinton, che ordinò il congelamento dei suoi beni. Sulla testa di Bin Laden venne posta dal governo Usa una taglia di 25 milioni di dollari. Tre anni dopo, ecco l’11 settembre 2001. Attentati nei quali Bin Laden fece sapere in un primo tempo di non avere alcun coinvolgimento. Ammise un suo diretto coinvolgimento solo il 29 ottobre 2004, con un video trasmesso dall’emittente del Qatar, Al Jazira, pochi giorni prima delle elezioni presidenziali americane che avrebbero confermato l’allora presidente, George W. Biush, nel suo secondo mandato alla Casa Bianca. L’ultima localizzazione di Bin Laden su cui l’intelligence abbia potuto produrre prove risale addirittura a dieci anni fa, dopo l’11 settembre. Bin Laden in quel periodo era certamente a Kandahar, in Afghanistan. Poi, seppur tra segnalazioni contraddittorie, di Bin Laden si erano perse le tracce. La Cia ha sempre ritenuto che il capo di Al Qaida si nascondesse tra Afghanistan e Pakistan, in particolare nella zona montuosa di Tora Bora. Bin Laden è ritenuto responsabile degli attentati contro le ambasciate Usa di Dar es Salaam, in Tanzania, e di Nairobi, in Kenya nel ’98, in seguito ai quali morirono oltre 200 persone. In più occasioni in questi anni sono stati diffusi da tv arabe o via internet audio-messaggi di Bin Laden che la Cia, dopo averli esaminati, ha sempre considerato autentici. Questa sera, infine il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, ha dato l’annuncio storico: «Osama bin Laden è morto».
11 SETTEMBRE 2001, IL GIORNO CHE CAMBIO’ IL MONDO – Ecco la successione, minuto per minuto, degli attacchi terroristici dell’11 settembre 2001 contro gli Stati Uniti, il cui principale responsabile, il capo e fondatore di Al Qaida, Osama bin Laden, s’ stato ucciso la scorsa notte in un blitz delle forze speciali americane in Pakistan. Nella serie di attentati morirono in totale 2.979 persone, di cui 2.750 solo a New York. L’ora indicata nella cronologia è quella di New York e Washington, indietro di sei ore rispetto a quella italiana. 07:59 – Il volo American Airlines 11 decolla dal Logan International Airport di Boston. Sul Boeing 767, diretto a Los Angeles, vi sono 95 persone. 08:14 – Il volo United Airlines 175 decolla dallo stesso aeroporto con 65 persone a bordo. Anche questo è un Boeing 767 e anche questo è diretto a Los Angeles. 08:15 – Primo segnale di allarme. Il volo AA11 non rispetta le disposizioni dei controllori di volo. 08:15 – Il volo American Airlines 77 decolla dal Dulles Airport di Washington. È un Boeing 757 con 64 persone a bordo, diretto a Los Angeles. 08:40 – Boston informa il Norad (North American Aerospace Defense Command) che il volo AA11 è stato probabilmente dirottato. 08:42 – Il volo UA93 decolla da Newark (New Jersey) alla volta di San Francisco. È un Boeing 757, con a bordo 44 persone. 08:43 – La Faa (Federal Aviation Administration) notifica al Norad che anche il volo UA175 è stato dirottato. 08:46 – Il volo AA11 si schianta contro la Torre Nord del World Trade Center di New York. Il Norad ordina il decollo immediato di due caccia F-15 dalla base di Falmouth (Massachusetts). 08:49 – La Cnn interrompe le trasmissioni. «Un aereo ha colpito una delle torri del World Trade Center». 08:50 – La prima autopompa dei vigili del fuoco giunge al Wtc. 09:00 – Il presidente George W. Bush, in visita a una scuola elementare a Sarasota (Florida), viene informato dal consigliere per la sicurezza nazionale Condoleezza Rice che un aereo ha colpito un grattacielo del Wtc. 09:03 – Il volo UA175 colpisce la Torre Sud. 09:07 – Bush è informato dal capo di gabinetto Andrew Card che «un secondo aereo ha colpito la seconda torre». 09:16 – La Faa informa il Norad che anche il volo UA93 è stato dirottato. 09:21 – Le autorità di New York chiudono i ponti e i tunnel di accesso a Manhattan. 09:24 – Il Norad apprende che anche il volo AA77 è stato dirottato. 09:26 – La Faa ordina il blocco di tutti i decolli negli aeroporti Usa. 09:30 – Bush in Florida: «L’America è sotto attacco». 09:32 – Wall Street interrompe le operazioni. 09:37 – I controllori di volo di Washington avvertono che un aereo non identificato è diretto verso la capitale. 09:43 – Il Volo AA77 colpisce il Pentagono. 09:45 – La Casa Bianca viene evacuata. Il vicepresidente Dick Cheney è portato nel bunker blindato sotto la residenza. La Faa blocca il traffico aereo sugli Usa. 09:55 – L’Air Force One con a bordo Bush decolla dalla Florida. Bush telefona a Cheney e ordina l’allerta delle forze militari Usa nel mondo. 09:58 – I passeggeri del volo UA93, informati di quanto accaduto agli altri velivoli, si scagliano contro i dirottatori per prendere il controllo dell’aereo. 09:59 – Crolla la Torre Sud. 10:03 – Il volo UA93 precipita in un campo della Pennsylvania, nei pressi di Shanksville. 10:28 – Crolla anche la Torre Nord. 10:45 – Le autorità ordinano l’evacuazione di tutti gli edifici federali di Washington. 12:36 – Bush parla alla nazione da Barksdale, Indiana. «La nostra libertà è stata attaccata da un codardo senza volto. La determinazione della nostra grande nazione è stata messa alla prova. Supereremo questa prova». 13:02 – Il sindaco di New York Rudolph Giuliani ordina l’ evacuazione di Manhattan a sud di Canal Street. 13:27 – Dichiarato lo stato di emergenza a Washington. 14:50 – Bush si sposta in aereo al quartier generale del Comando Strategico Usa nella base aerea Offut (Nebraska) dove presiede una video-conferenza con i membri del Consiglio per la Sicurezza Nazionale a Washington. 17:20 – Crolla anche il Seven World Trade Center, un edificio di 47 piani. 18:45 – Bush rientra alla Casa Bianca. 20:30 – Il presidente parla a reti unificate alla nazione. «I responsabili la pagheranno. L’America non farà distinzioni tra i terroristi e coloro che li ospitano». 21:00 – Bush torna a riunirsi con il Consiglio per la Sicurezza Nazionale. Viene discusso anche un primo piano di rappresaglia militare contro i terroristi.
evvai,un beduino in meno.