Studenti nelle piazze, Gelmini sotto accusa

09/10/2010 di

Sarà un autunno caldo per il ministro Maria Stella Gelmini. Questa la promessa fatta dalle migliaia di studenti che sono scesi oggi in piazza in tutta Italia. Un vero e proprio ‘processò quello che oggi si è svolto da Milano a Verona, da Torino a Firenze, da Bologna a Bari fino ad arrivare nella capitale dove i manifestanti hanno protestato sotto il ministero dell’Istruzione a viale Trastevere chiedendo le dimissioni del ministro. Ed è stata proprio lei la protagonista indiscussa degli slogan e degli striscioni della capitale. Il suo volto è finito persino su adesivi all’interno del simbolo di divieto. ‘Quod non fecerunt barbari fecit Gelminì,’Gelminetor il ministro della distruzionè, ‘Pdl Gelmini morte dell’università pubblicà. Questi alcune delle scritte comparse in viale Trastevere. In un cartello il ministro è stato raffigurato di spalle con una pala in mano mentre seppellisce l’Università La Sapienza con tanto di lapide. Tanti i ragazzi che hanno cantato in coro una versione con testo rivisitato di ‘Bella Ciaò che è diventata ‘Stella Ciaò. Un liceo di Roma, il Pasteur, ha deciso di chiudere le porte e consegnare simbolicamente le chiavi alla Gelmini mentre oggi pomeriggio la Figc ha fatto sapere di aver consegnato al dicastero di viale Trastevere una copia del dvd ‘Edward mani di forbicè con la dedica: «Vogliamo un progetto di vita e non una vita a progetto. Firmato: studentesse e studenti italiani». A Milano il ‘processò alla ‘ministrà è finito con una sagoma, che la rappresentava in abiti militari, posta davanti al provveditorato e presa di mira dal lancio di uova, rotoli di carta igienica e qualche petardo. C’è invece chi ha deciso di indossare simbolicamente caschi gialli da operai «per difendersi dalle macerie della scuola lasciate da Gelmini e Tremonti». È la Rete degli studenti che così definisce la riforma della scuola: «Edifici fatiscenti, didattica stantia, docenti sempre più stanchi e privi di motivazione, contributi ‘volontarì delle famiglie a coprire le mancanze di fondi, capaci e meritevoli privi di mezzi: questa è ‘l’epocale riformà del Ministro Bulldozer». Alcuni hanno ribattezzato la giornata di oggi il ‘No Gelmini Day’, altri hanno parlato di un’evoluzione quest’anno del movimento ‘Ondà in ‘Tsunamì ma tutti gli studenti sono concordi nel dire no alla riforma. Il ministro Gelmini non ha accettato le critiche e ha bollato le proteste di oggi come «manifestazioni politiche organizzate da militanti contrari al governo e alle riforme».