Fossanova e Valvisciolo, un incontro sugli ordini monastici

09/11/2010 di
fossanova-abbazia-latina-74653

In occasione del settimo appuntamento con il progetto “OLTRE ROMA, NEL LAZIO” – ciclo di Conferenze organizzate dalla Soprintendenza Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Lazio, diretta da Anna Imponente – si terrà la conferenza  “I grandi ordini monastici europei nel Lazio: la presenza cistercense nel Lazio meridionale tra Casamari e Fossanova”, a cura della dott.ssa  Mariella Nuzzo. L’incontro avrà luogo Mercoledì 10 novembre 2010  alle ore 16,30 presso il Salone della SIOI  in Piazza San Marco, 51 a Roma.

Nell’ambito della straordinaria diffusione del monachesimo cistercense, fenomeno originato dall’abbazia di Citeaux in Borgogna e che caratterizza l’intero territorio europeo nel corso dei secoli XII e XIII, si delinea la formulazione di un linguaggio architettonico e plastico che prende l’impronta dal carattere peculiare della spiritualità dell’ordine, legata al pensiero di San Bernardo di Chiaravalle. L’aspirazione mistica può essere conseguita, secondo il santo, attraverso la rinuncia all’uso dei sensi; la funzione dell’arte si limita, dunque, a favorire il ritorno dell’uomo in se stesso. L’edificio chiesastico viene dunque concepito come un oratorium, privo di decorazioni che possono distogliere dalla preghiera.

Si determina attorno alla figura di Bernardo lo studio e la messa a punto di un progetto di abbazia-tipo perfettamente funzionale allo svolgimento delle attività monastiche: una sorta di città-manifesto di uno stile di vita, pensata secondo un’unità organica, tra edifici monastici e strutture di lavoro, con un metodo modulare di estrema semplicità e chiarezza, basato su rapporti proporzionali fissi che regolano dal tracciato delle fondamenta alle architetture, sculture, pavimentazioni, vetrate, persino la scrittura e la decorazione dei libri monastici. Peculiare è, inoltre, il sistema del cantiere-scuola che consente la diffusione del linguaggio architettonico e artistico dell’ordine attraverso la sua riproduzione nelle numerose abbazie.

La penetrazione cistercense nel Lazio meridionale, in particolare nella Marittima, segnata dalle rilevanti emergenze delle abbazie di Fossanova, Casamari e Valvisciolo, assume un grande valore anche sotto il profilo storico per l’importante ruolo che svolsero nel consolidamento dell’autorità papale, in una zona posta al confine con il Regno di Sicilia, rimasta fino al secolo XIII in posizione marginale rispetto alla diffusione del monachesimo benedettino.

Sul versante architettonico ed artistico, grazie alla notevole crescita patrimoniale delle abbazie di Fossanova e Casamari e alla realizzazione, si determina un interessante fenomeno di diffusione delle soluzioni architettoniche e decorative elaborate nei cantieri cistercensi, evidenti sia in numerosi edifici ecclesiastici che nell’edilizia civile ad uso abitativo e difensivo, o in quella pubblica. Valga per tutti l’esempio del Palazzo Comunale di Priverno.

Si tratta di un linguaggio che, pur mantenendo l’originaria impronta derivata dal gotico borgognone, risulta essere il frutto di una commistione con la cultura delle maestranze attive nella zona di derivazione romana e campana. Del resto, le fonti attestano la partecipazione delle maestranze cistercensi alle grandi imprese costruttive promosse da Federico II nel Regno di Sicilia e il loro contributo alla formulazione del linguaggio architettonico e scultoreo federiciano, come dimostrano ad esempio i legami, evidenziati da tempo dalla critica, tra le soluzioni presenti  a Fossanova e a Castel del Monte, in provincia di Bari.