Bioedilizia, via libera del Comune di Roma

14/02/2011 di

Obbligo di utilizzare le fonti rinnovabili e gli accorgimenti necessari per il risparmio energetico, per i palazzi di nuova costruzione a Roma. Via libera in Campidoglio alle nuove norme sulla bioedilizia, nell’ambito del regolamento edilizio. L’assemblea capitolina ha approvato questa sera con 32 favorevoli e 6 astenuti la delibera che impone parametri precisi per il risparmio energetico e delle risorse idriche e regola l’utilizzo delle fonti rinnovabili. Per ottenere l’agibilità degli edifici diventa obbligatorio il certificato di qualificazione energetica. Si dovrà dunque costruire nel rispetto di nuove norme «che sono in parte più rigide – spiega il presidente della commissione Ambiente, Andrea De Priamo – della stessa normativa regionale e nazionale che andiamo a recepire». Tra i nuovi obblighi, che valgono anche in caso di ristrutturazione di interi edifici, c’è la produzione di acqua calda sanitaria da fonti di energia rinnovabile in misura non inferiore al 50% e la creazione di serbatoi interrati per l’acqua da riutilizzare per impieghi condominiali. L’illuminazione dovrà essere volta al risparmio energetico e gli impianti di riscaldamento saranno centralizzati, con sistemi di gestione individuale dei consumi. La delibera stabilisce anche che il calcolo dell’efficienza energetica dei nuovi edifici non avverrà in base alla potenza dell’impianto installato, ma alla reale produzione di energia. Non basterà, per fare un esempio, dotarsi di pannelli solari, ma bisognerà stare attenti alla loro esposizione. Una commissione tecnica per l’energia verificherà eventuali deroghe motivate. «Roma apre alla bioedilizia – sottolinea De Priamo – non come un optional o una concessione al politicamente corretto ma come tema centrale, che auspichiamo crei un indotto di crescita e sviluppo della green economy in città». Critico il Pd, che con Athos De Luca e Massimiliano Valeriani sostiene che la delibera «cade nel deserto in quanto la giunta ha abolito l’agenzia comunale di Romaenergia, l’agenzia per il risparmio energetico e nell’amministrazione non c’è alcuna figura nè organizzazione per portare avanti una politica di edilizia ed energia alternativa da fonti rinnovabili».