Roma, mazzette per pratiche edilizie: 22 arresti
Chiedevano mazzette in cambio del loro via libera alle pratiche edilizie. Per questo dieci funzionari degli uffici tecnici dei municipi XIII e XIV (area nord ovest della Capitale) e della Asl Rm E sono finiti in manette con l’accusa di corruzione. I dirigenti comunali erano pronti a chiudere un occhio su eventuali abusi e difformità in cambio di tangenti che avevano importi che si aggiravano intorno ai millecinquecento euro.
Gli imprenditori foraggiavano anche il responsabile dell’ufficio tecnico della rete fognaria che suggeriva all’impresa di turno la ditta giusta cui rivolgersi e dalla quale prendeva poi la tangente. A finire nell’indagine anche un ispettore dello Spresal (Servizio di prevenzione e sicurezza negli ambienti di lavoro) dell’Asl Roma E che in cambio di soldi evitava di riscontrare irregolarità nei cantieri o il mancato rispetto delle normative sulla sicurezza. In totale il gip del tribunale di Roma, Anna Maria Gavoni, ha chiesto provvedimenti restrittivi per 28 persone di cui 6 in carcere, 16 ai domiciliari e 6 obbligo di presentazione alla polizia. «Le indagini hanno svelato una realtà illecita diffusa – ha detto il procuratore aggiunto Francesco Caporale – che potrebbe estendersi anche ad altri Municipi della capitale».