La Provincia, lavoratori pronti a nuove manifestazioni

18/01/2014 di
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L’Assemblea permanente dei giornalisti e dei poligrafici del quotidiano La Provincia di Latina continua la sua battaglia per ottenere il rispetto dei propri diritti: l’osservanza da parte dell’azienda dell’accordo sottoscritto in Regione Lazio lo scorso novembre, il pagamento delle nove mensilità arretrate, la corresponsione di ferie, domeniche e festività non pagate o pagate solo in parte.
Dopo la manifestazione del 16 gennaio davanti alla sede del Gruppo Zeppieri a Veroli ed un incontro interlocutorio con il socio di riferimento della testata Arnaldo Zeppieri sono in programma nuove iniziative di protesta. I lavoratori intendono infatti continuare a manifestare il proprio dissenso rispetto al comportamento della Effe Cooperativa che, oltre ad aver sospeso dal lavoro i dipendenti degli uffici di Latina, ha riservato loro un trattamento discriminatorio. Al personale di Frosinone invece l’azienda, non solo hanno mantenuto il posto di lavoro (finora), ma ha anche corrisposto almeno una mensilità in più rispetto ai colleghi pontini.
In attesa di almeno uno stipendio, condizione necessaria alla riapertura del confronto tra azienda e sindacati, l’assemblea permanente è già a lavoro per organizzare diverse manifestazioni presso la sede della Cassa Edile di Frosinone, l’Asi e i Comuni di Frosinone e Veroli. Non si escludono inoltre altre proteste durante lo svolgimento di eventi sportivi che vedranno scendere in campo squadre riconducibili al socio di riferimento della testata.
I 21 lavoratori ci tengono a puntualizzare che queste azioni non mirano a screditare la persona di Arnaldo Zeppieri ma a coinvolgerlo attivamente nella risoluzione di una vicenda che lo ha visto in prima linea fino allo scorso anno, quando si è dimesso dall’incarico di presidente delle Effe Cooperativa. Respingono inoltre l’invito di Zeppieri, pubblicato oggi sul Quotidiano La Provincia di Frosinone, ad andare a manifestare davanti il Dipartimento per l’Editoria della Presidenza del Consiglio. Per molti anni l’azienda ha beneficiato di contributi pubblici e, ora che sono bloccati per un’inchiesta, è la Effe Cooperativa che deve farsi carico della responsabilità sociale nei confronti dei dipendenti.