Caso Perna, la madre del detenuto morto incontra gli ispettori

Oggi a Roma, Nobila Scafuro racconterà agli ispettori del Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria la vicenda di suo figlio Federico Perna, di Latina, morto a 34 anni nel carcere di Poggioreale lo scorso 8 novembre.
Lo farà mostrando foto, lettere, ripercorrendo le tappe di una storia che, questa è la denuncia, presenta molti punti non chiari. Su tutto la morte che, a detta della sua famiglia, non si sa da cosa sia stata causata.
Sul caso di Federico Perna il ministro della Giustizia, Annamaria Cancellieri, ha avviato una indagine interna e c’è attesa per l’arrivo degli ispettori nel carcere di Poggioreale, dove il 34enne era detenuto.
«Non sarò tenera – dice Nobila Scafuro – non sarò affatto tenera con gli ispettori del Dap. Sono anche loro che mi devono dare spiegazioni, che mi devono dire perché mio figlio era in cella anche se aveva bisogno di un trapianto di fegato, anche se stava male. Mi devono dire perchè è stato picchiato e perchè è morto».
L’ULTIMA LETTERA. Aspetta l’ultima lettera che Federico le ha inviato poche ore prima della sua morte, Nobila: «Potrebbe esserci scritta lì dentro la verità. A telefono mi disse “mamma ti sto scrivendo”, ma questa lettera non è mai arrivata, controllo ogni giorno nella buca delle lettere ma è come se fosse scomparsa». Ieri la mamma di Federico ha ricevuto anche la telefonata di Ilaria Cucchi.
L’AUTOPSIA. Intanto, il legale della famiglia di Federico, Camillo Autieri, anticipa che i tempi dei risultati dell’autopsia (90 giorni dal 14 novembre) potrebbero allungarsi visto che «formuleremo un quesito ulteriore in merito alla incompatibilità tra il regime detentivo e lo stato di salute di Federico». Non solo. «La prossima settimana – spiega il legale – ci recheremo al carcere di Poggioreale per incontrare alcuni compagni di cella di Federico e ascoltare la loro versione dei fatti».
L’APPELLO. Franco Corbelli, del Movimento Diritti Civili, chiede che «venga fatta giustizia a tutti i livelli per la morte atroce del detenuto Federico Perna nel carcere di Poggioreale, che doveva e poteva essere evitata» e rivolge un appello al Ministro della Giustizia, Cancellieri, «per un altro gravissimo caso che si sta consumando – afferma – sempre a Poggioreale e che riguarda un uomo affetto da tumore al midollo spinale che ha perso 60 kg, è ridotto ormai ad uno scheletro e si sta spegnendo lentamente in una cella». «Le chiedo di intervenire – dice Corbelli rivolto al Ministro Cancellieri – prima e non dopo la morte del detenuto. Faccia tutto quello che è nei suoi poteri per porre fine a questa altra ingiustizia e disumanità, a questo fatto indegno di un Paese civile. Un uomo malato di tumore ridotto ad una larva umana e morente può continuare a rimanere in carcere? Le condizioni di quest’uomo sono assolutamente incompatibili con il regime carcerario. Perchè, allora, si continua a tenerlo in prigione? Il ministro Cancellieri intervenga, vada a trovarlo in carcere questo detenuto malato di tumore. Faccia quello che tutti si aspettano da un Ministro della Giustizia, che difende i diritti di tutti i cittadini». Corbelli auspica, inoltre, che «su queste tragedie e ingiustizie faccia sentire la sua voce anche il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano».
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