Arsenico nell’acqua, Regione: “Europa ha creato allarme”

26/11/2010 di
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«La mancata concessione della deroga da parte dell’Ue» sui limiti dell’arsenico nell’acqua «ha creato una condizione di emergenza nel Lazio». Lo dichiara l’assessore regionale all’Ambiente Marco Mattei che riferisce di aver convocato «fin da luglio un tavolo tecnico con l’Istituto Superiore di Sanità, le Asl, i gestori e i Comuni interessati dal problema» in cui «sono stati valutati tutti gli scenari possibili, compreso quello della necessità da parte dei Comuni di emettere ordinanze di non potabilità».Intanto, riferisce, «ad oggi, degli originari 91 comuni solo 21 presentano livelli di arsenico nelle acque tra 20 e 50 mcg/l».

In una lunga nota l’assessore spiega: «La situazione relativa alla mancata concessione della deroga da parte dell’Ue ha creato una condizione di emergenza nel Lazio per due cause principali: la prima è riconducibile alla natura vulcanica dei territori che presentano livelli di arsenico nelle acque a livelli superiori ai 10 mcg/l; la seconda è relativa alle necessità di realizzare opere infrastrutturali complesse che in questi anni sono state avviate ma non in tutti i casi ultimate. Nel Tavolo tecnico, convocato con i soggetti interessati – precisa – sono stati valutati tutti gli scenari possibili, compreso quello della necessità da parte dei Comuni di emettere ordinanze di non potabilit… delle acque in caso di diniego della deroga da parte dell’Ue. E nel corso dell’ultima riunione del 12 novembre 2010, è stato comunicato il parere negativo della Ue alla deroga del parametro arsenico fino a 50 mcg/l».

«Sul numero di comuni – osserva l’assessore – bisogna fare chiarezza. In base ai dati in nostro possesso e comunicatici dai gestori, dei 91 originari, che nel 2009 avevano chiesto la deroga a 50mcg/l, 24 hanno raggiunto con le opere realizzate dai gestori e dalla Regione Lazio livelli tali da non necessitare oggi di alcuna deroga. Dei rimanenti 67 comuni, 46 hanno oggi livelli di arsenico nelle acque tra 10 e 20 mcg/l con previsione di rientro al di sotto dei 10 mcg/l nei prossimi 12/24 mesi e non hanno più necessità di deroga a 50 mcg/l. Quindi ad oggi degli originari 91
comuni solo 21 presentano livelli di arsenico nelle acque tra 20 e 50 mcg/l. Di questi 21, 5 nella provincia di Roma e 1 nella provincia di Latina che, sempre secondo i dati forniti dai gestori, entro pochi mesi potranno rientrare nei valori al di sotto di 20 mcg/l poiché gli interventi relativi sono stati tutti avviati e in alcuni casi velocizzati».

«Il problema è più complesso per i rimanenti 15 comuni nella Provincia di Viterbo dove la diluizione delle acque è spesso irrealizzabile per la mancanza di interconnesione tra le reti acquedottistiche e le opere infrastrutturali sono più difficoltose».