Sabaudia, Rosa Di Maio si autosospende. Pd: consiglio da sciolgiere

29/10/2010 di
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Il consigliere comunale di Sabaudia Rosa Di Maio, indagata dall’antimafia, si è autosospesa prima della discussione del caso prevista in Consiglio comunale.  Intanto il Pd continua a sottolineare l’anomalia di Sabaudia e chiede al Prefetto lo scioglimento del consiglio comunale. Nella precedente seduta del consiglio comunale era stata presentata la mozione di sfiducia nei confronti di Rosa Di Maio colpita dal maxisequestro dei beni di famiglia.

  1. Sarebbe opportuno che la Di Maio spiegasse ai suoi elettori come ha fatto suo padre ad accomulare tanta proprietà in poco tempo. Il 30%di questa proprietà è intestata a lei. Leggendo le cronache locale non mi sembra che non sia un cittadino modello.

  2. LO SCACCO DELLA ROSA
    Con una mossa furba, ma non sorprendente, un solo consigliere mette in scacco un’intera amministrazione.
    Nella quasi totale assenza della politica provinciale rispetto ad un tema delicato ed allarmante come quello della legalità, l’unico dato significativo e confortante è la presenza di un pubblico numeroso e composto che ha riempito la sala del Municipio, a sottolineare una preoccupazione condivisa dall’intera comunità.
    Nessuno può sostenere che Sabaudia sia una città mafiosa, ma la stessa mozione presentata dal PdL e l’emendamento approvato dalla maggioranza di centrodestra dimostrano (ma forse chi ha scritto non se ne è reso conto) che a Sabaudia esiste una presenza inquietante delle organizzazioni criminali che si stanno infiltrando nel sistema politico, economico e sociale della cittadina. Non può avere altro senso l’insistente (per me doverosa) condivisione dell’opera della Magistratura e delle Forze dell’Ordine, sottolineate quasi in forma ridondante dai documenti.
    Ma ciò che salta all’occhio, avendo assistito all’assise comunale, è il plateale passo indietro fatto dal Sindaco e dalla sua maggioranza, che avevano richiesto le dimissioni di un consigliere e poi si sono ridotti ad una mera presa d’atto dell’escamotage inventato per sottrarre ad un organo elettivo la possibilità di esprimersi.
    Quasi a dire che le indagini e le attività svolte dagli organi inquirenti, i sequestri ed i provvedimenti cautelari, cui la maggioranza plaude, si trasformano in una sorta di nuova forma di “legittimo impedimento”.
    Insomma un precedente pericoloso che costituisce una chiara sconfitta per le istituzioni democratiche.

    (Giuseppe Pannone)