Abitare il Paese, studenti di Latina nel progetto pilota degli Architetti

29/05/2019 di

Oltre 1.500 bambini e ragazzi tra i tre e i diciotto anni, i loro insegnanti e i dirigenti scolastici di 53 scuole, di ogni ordine e grado, 87 classi, 60 architetti/tutor, 33 referenti degli Ordini Territoriali degli Architetti sono stati i protagonisti del primo anno di sperimentazione in 33 realtà territoriali del Progetto «Abitare il Paese – La cultura della domanda – I bambini e i ragazzi per un progetto di futuro» realizzato dal Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori e dalla Fondazione Reggio Children-Centro Loris Malaguzzi.

I risultati di questa prima edizione saranno illustrati oggi a Roma nel corso di una Mostra – Evento alla quale interverrà il Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Marco Bussetti. Principio fondamentale del Progetto – che è stato lanciato dall’ VIII Congresso Nazionale degli Architetti italiani – è che compito fondamentale dell’architettura sia quello di migliorare la qualità della vita delle persone. Da qui l’esigenza di avviare un percorso di ricerca del quale siano autori bambini e ragazzi in quanto cittadini del presente, fruitori e autori di vissuti in città e centrali nel progetto di città del futuro.

Per Giuseppe Cappochin, presidente del Consiglio Nazionale degli Architetti: «È importante che l’architettura entri nelle scuole per generare una cultura della domanda di architettura, a partire dall’idea che le persone e tra queste prima i bambini ed i ragazzi siano al centro del progetto città. Città che è intelligente quando riesce a valorizzare in modo sempre nuovo, diverso e sostenibile le risorse ambientali, culturali e soprattutto umane che la compongono, quando trova strade per offrire diritti ed avvicinare gli ultimi ai primi, quando è progettata con e per i bambini, i ragazzi, i disabili e gli anziani».

«Pensare alla città del futuro – spiega Carla Rinaldi, presidente di Fondazione Reggio Children – richiede la costruzione di un progetto di città, inteso come processo permanente di trasformazione a partire dai cittadini. E i primi cittadini sono proprio i bambini e i ragazzi, ricordando però che il bambino non è solo cittadino del futuro ma è cittadino del presente». Per esplorare e dialogare con i luoghi ed elaborare la loro visione di città i bambini e i ragazzi hanno utilizzato scatti fotografici, filmati, diari di viaggio, appunti, schizzi, mappe, installazioni e plastici realizzati con i materiali più diversi che sono stati raccolti, in sintesi, nella Mostra.

I 33 territori pilota, individuati nella prima fase del Progetto, rappresentano grandi città e aree interne, zone periferiche e aree di particolare complessità e sono: Bologna, Catania, Como, Genova, La Spezia, Latina, Lecce, Lecco, Milano, Napoli, Novara, Taranto, Padova, Palermo, Prato, Ragusa, Ravenna, Reggio Calabria, Reggio Emilia, Rimini, Roma, Rovigo, Sassari, Siena, Teramo, Trieste, Torino, Udine, Varese, Venezia, Verona, Vicenza.

La seconda edizione del Progetto che partirà alla ripresa del prossimo anno scolastico, avrà, sulla scorta delle molteplici manifestazioni di interesse già pervenute, una diffusione capillare su tutto il territorio con l’obiettivo di diventare una occasione di confronto continuo tra architettura e scuola.